I 100 metri, al maschile, chiudono la seconda giornata in quel di Amsterdam. Churandy Martina si mette al collo la medaglia di maggior pregio con una seconda parte di gara straordinaria. Mentre al centro Vicaut lotta per ricucire il disavanzo da Harvey, Martina risale all'esterno e con un perfetto "tuffo" sulla linea d'arrivo anticipa per millesimi Harvey. Per entrambi 10"07, 10"08 per un deludente Vicaut. 

Nei 200 D, Dina Asher Smith vince il duello spalla a spalla con la bulgara Ivet Lalova. La Asher Smith mette le cose in chiaro nei primi 100 metri, esce dalla curva con vantaggio e difende la prima posizione sulla retta d'arrivo. 22"37 per la britannica, 22"52 per la Lalova. Completa il podio la Luckenkemper. 

La Roleder si conferma donna da grande appuntamento. 12"62 nei 100 hs, venti metri perfetti per risalire la china e superare Talay e Porter. Decisivi gli ultimi tre ostacoli. 

Non trova la prima medaglia l'Italia nell'Alto D. Due carte azzurre, nessun sussulto. A deludere è soprattutto Alessia Trost. Supera, in apparente tranquillità, 1.84 e 1.89, poi sbaglia tre volte a 1.93. Solo il secondo tentativo è credibile. Anche la giovane Rossit chiude la sua prova a 1.89. Sesta piazza ex aequo per le due saltatrici italiane. A conquistare il titolo è l'eterna Beitia. Un errore a 1.93, poi la perfezione. Il volo a 1.98 chiude la gara. Palsyte d'argento insieme alla Demireva. Per entrambe 1.96, medesimo percorso. 

Rutherford conferma la sua forza nel lungo. Insegue per quattro tornate Tornéus - 8.21 con vento a favore ad aprire - poi decolla a 8.25 e spegne i sogni d'oro dello svedese. Terzo è Gaisah, Jacobs paga una condizione non eccellente e termina undicesimo (7.59). 

Le lacrime di Christina Schwanitz colorano il getto del peso. La teutonica piazza - alla prima tornata - un lancio da oltre 20 metri. 20.17, spallata a cinque cerchi. Marton e Dereli ai suoi lati sul podio.

A completare il quadro, il giavellotto maschile. Dopo l'oltre 88 metri di ieri, Ruuskanen deve accontentarsi del bronzo, davanti a lui Vesely e soprattutto Sirmais. Il lettone trova un ottimo 86.66 - primato personale - e si prende la prova. Male Rohler, solo 80.78.