Il ruggito di Usain Bolt. A Kingston, 9"88, due centesimi dietro a Vicaut - miglior crono dell'anno - nettamente davanti ai connazionali Blake (terzo) e Powell (quarto). Bolt domina i 100 del Racers Gran Prix e lancia confortanti segnali in ottica olimpica. Dopo il debutto in sordina, ora il primo squillo, per spegnere i sogni nascosti dei numerosi rivali. Con vento nella norma - +1.0 - Bolt esce contratto dai blocchi e concede - per i primi 50 metri - la scena a Blake e Powell, poi ri-emerge prepotente a centropista, con una falcata infinita. Davanti, con margine, il finale è quasi in decontrazione. La gara regina ri-accoglie anche Blake - 9"94, terzo dietro ad Ashmeade (stesso tempo) - e conferma la forza del gruppo giamaicano.
Al femminile, sulla medesima distanza, torna al successo Shelly Ann Fraser. Dopo l'infortunio, rincorsa difficile alla miglior condizione. La Fraser non è al top, si nota dai dettagli. La partenza è meno bruciante di altre volte, nel finale resiste, quasi strappa, ma è davanti, per due centesimi, all'americana Pierre. 11"09, crono normale.
Strepitoso è invece il sudafricano Van Niekerk. Sui 300, regola Merritt e spaventa Michael Johnson. 31"03, non distante dal primato mondiale. In ottica Rio, è lui l'uomo da battere sui 400.
Francis vola sui 200 - 19"88 - mentre Cedenio si impone sul giro di pista con un buon 44"37. Il muscoloso Oliver sbaraglia la concorrenza nei 110 hs - 13"09 - mentre Dutch, nei 400 hs, scende a 48"10 in stagione.
Oltre alla Fraser, in campo femminile, da sottolineare il 22"05 della Miller sui 200, la Jackson - 50"72 - anticipa la Day sui 400.