La calamita-Bolt non perde di forza, nemmeno a distanza. Al Cayman Invitational, il giamaicano debutta sui 100 e l'attesa è palpabile. L'occhio scruta l'azione, per carpire informazioni sullo stato di forma di Usain nell'anno olimpico. Il cronometro non infiamma i presenti, è un normale - per Bolt - 10"05. Il re vince comunque la gara, con la consueta progressione tra i 30 e i 70 metri, utile a regolare l'americano Locke e il connazionale Bailey-Cole.
Il tempo di Bolt non è eccezionale, vero, specie considerando lo status del personaggio, ma rientra in un piano di preparazione ben chiaro. L'obiettivo è a cinque cerchi e lo stacco non può non farsi sentire. Nove mesi, tra riposo ed allenamento, la prima apparizione è per forza di cose di "assaggio". Il 10"05 di Bolt non si discosta quindi molto dal 9"94 di Gatlin a Shanghai, entrambi attendono altre prove.
Nello stesso contesto, Francis fa segnare un buon 20"16 nei 200, mentre la Grenot - su una pista non veloce - chiude in 52"09 nei 400 (tempo peggiore rispetto ai precedenti di stagione). Splende, tra gli ostacoli, la Harrison. 12"42 per l'americana.
A Baie Mahault, Guagalupa, si rivede anche Asafa Powell. Il giamaicano firma, sui 100, un discreto 10"04, mentre sui 200 è L.Merritt ad alzare la voce (20"15). Diverse, qui, le prestazioni da segnalare. K.James domina il giro di pista, 44"15, Thomas (Bah) decolla a 2.31 nell'Alto, mentre Goodwin, plana, nel lungo, a 8.45. In campo femminile, 11"04 della Gardner nei 100 e 50"73 della McCorory nei 400.