A Glasgow - nell'ultima tappa del IAAF World Indoor Tour - Markus Rehm si prende la scena e il lungo domina la serata scozzese. Misura normale - un balzo da 8.10 - ma è l'attore protagonista a cogliere l'attenzione del pubblico presente. Il tedesco - amputato sotto al ginocchio destro diversi anni fa - gareggia con una protesi in fibra di carbonio e decolla fino ad anticipare Lapierre per 2 cm. Un successo che nobilita la candidatura olimpica, oggi appesa a un filo.
Ad affiancare il teutonico, protagonisti di spessore dell'atletica mondiale. Mo Farah conferma le stroardinarie doti nel mezzofondo. Il britannico conquista d'autorità i 3000, con un finale regale. 7'39"55 per bruciare il keniano Choge.
Kim Collins - navigato velocista (40 anni a breve!) - vola nelle batterie dei 60, ma deve inchinarsi a un problema fisico prima della finale. A festeggiare è così Safo-Antwi, con tempo più alto di quello di Collins (6"56 contro 6"51). Maslak si prende i 400 - 46"02 - negli 800 recita da primo attore del fortissimo polacco Kszczot, 1'46"23.
Iguider, 3'34"94, precede Souleiman nei 1500, mentre Barber manda un chiaro messaggio a Lavillenie nell'asta. 5.89 per il canadese.
Al femminile, sorriso azzurro. Alessia Trost migliora il proprio limite stagionale e salta 1.93, prima di tre errori alla misura successiva, 1.95. Un percorso perfetto le consente di battere la Spencer (1.93 anche per lei).
Dafne Schippers incanta anche al coperto. La donna più veloce d'Europa divora i 60 in 7"10. Infine, la Bishop - 2'00"19, nuovo record nazionale canadese - ha la meglio sulla Muir negli 800.