Gianmarco Tamberi e Marco Fassinotti, un fiume in piena il primo, controllato il secondo. L'Italia dell'Alto si gode due alfieri di prima grandezza e torna a recitare a pieni polmoni nei meeting di maggior prestigio. La Diamond League fa tappa a Stoccolma e gli azzurri rispondono su una pedana resa infida dalla pioggia. Non arriva il successo, ma verso Pechino le sensazioni sono confortanti. Primeggia, a 2.32, Duffield, davanti a un involuto Barshim. Tamberi è terzo, sul podio, con 2.29. Diverse difficoltà a 2.25, poi la misura successiva alla prima prova, un colpo di coda che permette a Tamberi di scavalcare Fassinotti, fermo a 2.25.
Benedetti si cimenta negli 800, ma perde l'attimo giusto per giocarsi una gara in tono minore. Il mezzofondista azzurro non trova spazio sulla retta d'arrivo e si deve accontentare della sesta posizione. 1'46"17 il suo crono.
La 4x100 italiana si impone in 39"15, ma il quartetto formato da Cerutti, Riparelli, Manenti e Galbieri non stacca il pass per Pechino. Decisiva la prossima uscita a Rieti. A chiudere il capitolo azzurro, la Magnani, impegnata sui 3000. 9'02"08 al termine, ottavo tempo nella gara vinta dalla Mackey (8'52"99).
I risultati più importanti - La Fraser si aggiudica i 100 in 10"93, davanti alla Bowie, 11"05, mentre la Hejnova si conferma nei 400hs con 54"37. Bene la Silva nell'Asta, 4.81, triplo alla Ibarguen, 14.69. Il giavellotto è della Spotakova, sbracciata a 65.66.
In campo maschile, pochi squilli degni di nota. Edward fa 20"04 nei 200, Sedenio sorprende nei 400 con un gran finale (44"97). Nei 100hs, Ortega, 13"18, brucia Shubenkov, 13"22.