Renaud Lavillenie scuote la seconda giornata londinese. Il transalpino delizia i palati fini e vola oltre i 6 metri, con apparente facilità. 6.03, prima di dare del tu a quote proibitive. Asticella a 6.10, tentativi credibili, prima del saluto conclusivo. Un grande avversario, Shawn Barber, secondo con 5.93. La sensazione di eleganza e leggerezza dispensata a ogni salto, Lavillenie si inerpica, il volto è tirato, solo nel finale un sorriso colora lo sguardo del fuoriclasse di Francia. Si avvicina il Mondiale, si avvicina il primato all'aperto.
Da Lavillenie a Dafne Schippers. La velocità europea si stringe attorno a una ragazza di spirito, dotata di una classe con pochi eguali. L'olandese, più adatta alla doppia distanza, firma un interessante 9"92 nei 100, precedendo Okagbare e Ahouré.
Asbel Kiprop è regale nel miglio, 3'54"87 per spegnere il fuoco nemico. Leve lunghissime, un incedere sontuoso, bellezza infernale. Cade David Rudisha negli 800. Il primatista mondiale insegue la forma migliore, non è in grado oggi di condurre l'intera gara su ritmi alti e in volata soffre la freschezza di Nijel Amos. 1'44"57 per Amos, un decimo in più per Rudisha. Kipruto, 8'09"47, conquista i 3000 siepi, con sette keniani nei primi otto. Van Niekerk si prende i 400, 44"63, in assenza di James e Merritt.
In campo femminile, la Adams cade ancora nel peso (Carter 19.78), la Proctor decolla nel lungo, 6.98. Un centimetro divide Palameika e Spotakova nel giavellotto. 65.01 per la prima, 65.00 per la seconda. Ottimo 1'58"44 della Sum negli 800, 200 alla giamaicana Thompson in 22"10. Piazzata la Bowie, 22"32.