Allyson Felix è la più forte duecentista al mondo, da diversi anni. Ha una corsa splendida a vedersi, la falcata è ampia, elegante, anche nei momenti di massimo sforzo difficile vedere la Felix scomporsi. Dopo vari tentativi sulla mezza distanza, nella gara regina, il salto al giro di pista. Gli assaggi degli anni passati sono il preambolo ai Trials di questa stagione. In batteria, la caduta della dea, Sanya Richards, in finale lo scontro con la n.1 al Mondo, la McCorory, già sotto i 50"00, in stagione e in semifinale. La distribuzione della Felix è perfetta, lei, duecentista, non esagera nella prima parte di gara e disegna un'ultima curva perfetta, lanciandosi nel rettilineo finale. 50"19, trionfo e applausi. Vince Allyson Felix, salta la connazionale più attesa. McCorory quarta, fuori dai mondiali di Pechino, solo 50"88, la dura legge dei Trials.
Non basta, in finale, correre forte, bisogna interpretare la gara, reggere, mentalmente, il peso di una gara che ti pone spalle al muro. Il rischio di eccedere è dietro l'angolo, la pressione gioca un ruolo decisivo. Chiedere, per informazioni, alla Nelvis, deliziosa lungo il cammino - 12"34 in semi - e battuta da Dawn Harper, che sa vincere, pur non essendo la più forte. Harper a 12"55 nei 100hs, Nelvis terza a 12"59.
Il lungo registra l'ennesima prestazione straordinaria di Tianna Bartoletta, 7.12, ma riaccoglie anche, con piacere, la Reese, 6.97. La Coburn domina le siepi, mentre al maschile, nei 400hs, si rivede Bershawn Jackson (48"29).
Cresce Merritt nei 400, ma resta lontano dai suoi tempi migliori e per 3 centesimi si arrende a David Verburg (44"63). A proposito di 400, a Nassau, Steven Gardiner si porta a 44"26 e spaventa K.James.
Si corre anche a Port of Spain e si corre forte. Kelly Ann-Baptiste vince i 100 in 10"84, Blendman, tra gli uomini, si impone in 9"86.
In Giamaica, a Kingston, la performance di maggior pregio nei 110hs, dove McLeod abbatte la barriera dei 13"00, si migliora di 24 centesimi e fissa il nuovo limite personale a 12"97.