Sgombriamo il campo da equivoci, Floyd The Money Mayweather e Manny Pacquiao sono due fuoriclasse assoluti, interpreti massimi dell'arte nobile del pugilato. Talento, capacità di restare al passo col tempo, personalità, carattere, agli antipodi sì, ma grandi.
L'incontro del secolo, in programma questa notte, vive quindi su un pianeta di reale grandezza, l'attenzione mediatica, esorbitante, è ben riposta, Mayweather e Pacquiao sono i due pugili più forti, pound for pound, del pugilato attuale.
La boxe vive una continua regressione, la categoria dei massimi, soggetta allo strapotere anonimo dei fratelli Klitschko, è snobbata dai più ed organizzare match in grado di attirare il popolo, la gente, resta un'impresa difficilissima.
Ecco perché non resta che opporre Floyd e Manny, anche se in ritardo. L'incontro tra i due, agognato, rimandato, tra scaramucce verbali e economiche, trova la sua attuazione al tramonto della carriera di entrambi, dopo successi e corone, rarissime battute d'arresto, nessuna in realtà se sul ring si pone Mayweather.
La boxe si aggrappa ai suoi baluardi ultimi per rinascere da un limbo pericoloso, mancano i fuoriclasse assoluti, questa è la realtà. Non ci sono professori della disciplina, tecnici sopraffini, non è l'epoca di Hagler e Hearns, Duran e Leonard, picchiatori di senno, distruttori del ring, non c'è più un animale come Tyson, non certo un Professore, più un cannibale.
Mancano personaggi di spicco in grado di elettrizzare l'atmosfera, di catturare l'attenzione attaccando a poltrone o televisioni gli appassionati. Ad aiutare il pugilato, l'estrema diversità di Floyd e Manny. Uomo del denaro il primo, del popolo il secondo, attorno al carattere dei due si costruisce il castello dell'incontro, un contorno che galvanizza e porta in cielo l'adrenalina.
Lo spocchioso Mayweather e il buon Pacquiao, favorito il primo, pericoloso il secondo. Prime file contornate di stelle e star dello spettacolo, la gente più indietro, ma di nuovo presente, nell'arena, nelle strade, sul divano di casa. La boxe ha bisogno di Mayweather e Pacquiao, la boxe per una notte rivive i meravigliosi anni 70-80, quelli dei titani, dei giganti del ring, la boxe, per una sera, oscura il presente e indossa un abito passato, ma di intatta eleganza.
Ore 5, per amanti e non, semplicemente per chi, con curiosità, si affaccia alla disciplina, traendo linfa dai ricordi di nonni e genitori. "Eh, questi sì che sono pugili, mi ricordano i miei tempi, quella era la boxe...", immagino mio nonno, amante della nobile arte, alla salita di Floyd e Manny. Lui sostiene Pacquiao e le Filippine, io osservo The Money, il business. Profumo di boxe.