Continua a infuriare il vento del doping sull'Atletica Mondiale. Dopo l'esplosione scatenata dall'inchiesta dell'emittente tedesca Ard, giungono ora i primi provvedimenti. Russia e Kenia le nazioni più colpite e in entrambi i casi si parla di potenze della Regina degli Sport. Un'ampia cerchia di stelle termina sotto la lente d'ingrandimento e saluta sogni mondiali e olimpici. Il caso più eclatante riguarda la maratoneta keniana Rita Jeptoo. La trentatreenne, risultata positiva lo scorso ottobre, e punita anche dalle controanalisi, è squalicata per due anni. Rientro fissato quindi per l'ottobre del 2016 e porte chiuse alla prossima rassegna iridata e soprattutto a Rio.
La Jeptoo è una signora di Maratona e vanta nel carniere tre successi a Boston - con tempo record di 2'18"57 nel 2014 - e due a Chicago, l'ultimo cancellato. La sua prima vittoria risale a Stoccolma, undici anni fa. Ora lo stop e il rischio di veder chiusa in anticipo una carriera pluridecorata. Il Kenia, dai documenti emersi in Germania, risulta tra le Nazioni con più "personaggi" vicini al mondo delle sostanze illegali. Solo la Russia conta su un numero di atleti coinvolti superiore. Non basta la repulsione di altre personalità di spicco, come la Kiplagat, per cancellare la realtà.
Al Kenia, si accoda come detto la Russia. E anche dall'Est giungono esemplari punizioni nella guerra al doping. Fermate la siepista Zaripova - a rischio l'oro di Londra 2012 - e l'eptathleta Chernova.
L'impressione è che si sia solo all'inizio di una battaglia lunga e non priva di zone oscure.
Fonte Gazzetta.it