Trasferta delicata per la Roma di Eusebio Di Francesco. Il tecnico giallorosso ha parlato in conferenza stampa del match contro il Parma. Il primo passaggio è stato su Schick: "Sta bene. Oggi si è allenato con la squadra e ha recuperato dall’infiammazione, che era più un affaticamento del momento. Dzeko è pronto per fare il titolare, ma c’è una possibilità per entrambi per partire dall’inizio. Devo fare delle valutazioni sul recupero, ci sono giocatori che vengono da piccoli infortuni".

Passaggio importante anche su altri componenti della rosa: "El Shaarawy? Lo voglio valutare, anche se è un rischio per il minutaggio che ha avuto. Sono stato contento della prestazione col Sassuolo, valuterò col ragazzo. Oggi non era al top, ma in 24 ore si può migliorare. El Shaarawy non ha i 90’ nelle gambe, ma può partire titolare perché ha superato l’infortunio. Pellegrini ha fatto il primo allenamento con noi ieri, anche se sta bene e averlo a disposizione è un grandissimo vantaggio. I cambi sono tre, non sono tanti e questa valutazione devo farla a 360 gradi".

Eusebio Di Francesco ha poi parlato del Parma e di Gervinho: "È una squadra che ha fatto 25 punti, vanno in verticale sfruttando le caratteristiche degli attaccanti. Andremo a fare la gara, ma la capacità e la forza sarà la copertura preventiva per non dare spazi agli avversari. Come fermare Gervinho? Ho fatto comprare 3-4 fucili alla società, magari gli spariamo… Al di là della battuta, è un giocatore che dobbiamo limitare. Quando fai una partita del genere non puoi metterti sotto la traversa, sarebbe una partita a rimpiattino. Fondamentale la fase preventiva, dobbiamo essere bravi nella lettura e limitarli in partenza. Sfruttano la gamba del giocatore, ma il fucile può essere una buona soluzione".

Di Francesco ha anche parlato delle vicende accadute fuori dal campo durante Inter-Napoli: "Io sto con Carlo, sposo e condivido nella totalità. Se non è lo stato, siamo noi a dover dare una risposta importante. Sì, so con lui, è questo il leitmotiv. Sto con Carlo. Si va spesso allo stadio più per offendere che per tifare la propria squadra. Passiamo per le scuole, ma concettualmente non si cambia. Lo Stato è importante, un esempio è l’Inghilterra: bisogna essere duri, certe cose non possono passare con troppa facilità. Le squadre non devono accettare certe cose". 

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