Pura formalità per l'Atalanta di Gian Piero Gasperini che, al Mapei Stadium di Reggio Emilia batte anche nella gara di ritorno gli israeliani dell'Hapoel Haifa. Decidono i gol di Duvan Zapata al venticinquesimo della ripresa e di Cornelius nel finale, dopo una gara piuttosto soporifera controllata in toto dai calciatori orobici. Forti del poker dell'andata i bergamaschi hanno controllato facilmente ritmi e andamento della contesa, limitando a qualche folata di Ginsari e Buzaglo le avanzate dei rivali, facilmente controllate da Masiello, Gollini e soci. Qualificazione ottenuta per la Dea, che adesso affronterà il più ostico Copenaghen.
Gasperini conferma Mancini al centro della difesa con Djimsiti e Masiello ai suoi lati. C'è Pasalic davanti, alle spalle di Gomez e Zapata. Risponde l'Hapoel con Papazoglou centravanti, Ginsari e Hadida ai suoi lati e Buzaglo alle spalle.
Avvio di gara lento e compassato. L'Atalanta non accelera mai, limitandosi ad aspettare gli avversari nella propria metà campo. Dalla parte opposta mancano trame degne di tal nome, che possano impensierire la retroguardia di Gasperini, e verticalizzazioni efficaci, sempre preda degli attenti Masiello e Mancini. Al quarto d'ora de Roon e Pessina iniziano a macinare palle recuperate e gioco, ma i troppi errori in fase di impostazione limitano le folate bergamasche. Quasi mai servito Zapata, è Gomez a provare - con Pasalic - ad accendere l'interruttore, ma non è serata.
E' il mammone colombiano, dopo venticinque minuti e qualche rimprovero del Gasp nei confronti dei compagni, a salire in cattedra venendosi a prendere palla spalle alla porta: buono l'inserimento ed il suggerimento per Pessina, il cui cross però non trova appostato Castagne alla deviazione a centro area. Si vedono anche i centrali, sugli sviluppi di qualche calcio da fermo, ma senza particolare fortuna. L'Hapoel resiste e, di rado, capovolge il fronte dell'azione, provandoci prima con Buzaglo in un paio di occasioni - prima dell'infortunio che lo toglie dai giochi - poi con Ginsari, pericoloso nell'impegnare Gollini poco prima dell'intervallo.
Il tema del secondo tempo richiama quello del finale di prima frazione: Ginsari per Hadida da una parte, con Masiello che salva in angolo; dall'altra è sempre Zapata, in collaborazione con un positivo Castagne, a creare i pericoli maggiori. Sugli sviluppi di un corner conquistato da quest'ultimo, il colombiano salta a vuoto, lasciando la sfera allo smarcato Djimsiti, il quale non riesce a battere Setkus. Prova ad entrare in partita anche il Papu Gomez, attorno al quarto d'ora, ma le serpentine dell'argentino vengono murate bene dai raddoppi di marcatura sugli esterni degli ospiti. E' invece sul settore destro che gli orobici sfondano ed anche con facilità: Castagne ci prova prima col destro - deviato in angolo - poi col mancino a rientrare, di poco alto, ma si conferma il più pericoloso dei suoi.
Il gol è nell'area ed arriva qualche minuto più tardi: il belga è perfetto a raccogliere l'assist dal limite di Pessina, pennella al centro per la testa di Zapata che, dopo due veli dei difensori ospiti, insacca. La risposta degli israeliani è affidata, come al solito, al solo Ginsari, ma non basta. Dalla parte opposta è Gomez, in serata decisamente negativa, a fallire il gol del raddoppio: il suo diagonale mancino è leggermente largo, con Zapata che non interviene a porta vuota in posizione irregolare. L'argentino lascia il posto a Barrow per il finale. Non è finita, perché Cornelius rileva l'autore del gol e, nei minuti di recupero, approfitta dell'assist di Pasalic per timbrare il cartellino e sigillare il 2-0 finale.