Un ruolo non propriamente suo e qualche difficoltà che hanno già fatto alzare qualche punto interrogativo su di lui, ma la stagione non è nemmeno iniziata e le possibilità di riscattarsi sono tantissime. Javier Pastore è uno dei colpi del mercato estivo di Monchi: inseguito a lungo da diverse squadre italiane, l’argentino è finalmente tornato in Serie A dopo l’esperienza al Paris Saint-Germain che lo prelevò dal Palermo nel 2011. 7 anni in chiaroscuro in Ligue 1 da trequartista, i quali hanno offuscato le imprese del Flaco con la maglia rosanero e dunque, sotto la guida di Eusebio Di Francesco, si prospetta una nuova vita, con un ruolo diverso in campo.
Fondamentalista del 4-3-3, il tecnico ex Sassuolo non si discosta da questo modulo che non prevede un giocatore fra centrocampo e attacco, perciò Pastore è stato designato fin da subito a ricoprire la posizione di mezzala nel centrocampo a 3. Nelle prime uscite amichevoli in International Champions Cup contro Tottenham e Barcellona, il giocatore non è stato molto convincente – titolare nella sconfitta con gli Spurs, mezz’ora di gioco nella vittoria con i blaugrana – ed è così chiamato ad una prova più brillante, fin da subito, contro il Real Madrid, gara che concluderà la tournée estiva dei giallorossi. Il Flaco sarà con tutta probabilità in campo insieme a De Rossi e ad un altro nuovo acquisto, Cristante, in una linea mediana che ha bisogno di essere rodata dopo l’addio di uno dei perni come Radja Nainggolan.
Davanti invece spazio al vecchio tridente Under-Dzeko-Perotti, con Justin Kluivert inizialmente in panchina dopo aver mostrato lampi di grande classe nelle precedenti uscite, mentre in difesa Florenzi disputerà la sua prima partita dopo l’annuncio del rinnovo, con Manolas e Juan Jesus nel mezzo e Pellegrini e Santon a giocarsi la maglia da terzino sinistro, a protezione di Mirante.