La partita perfetta. Il capolavoro di Eusebio Di Francesco. La Roma è in semifinale di Champions League dopo una rimonta che resterà nella storia del club giallorosso. Cambio di modulo, interpreti inattesi dal primo minuto e un risultato in cui in pochi credevano al di fuori dello spogliatoio di Trigoria. Lì dove Di Francesco si è costruito l’occasione di giocarsi l’accesso a una finale di Champions League.
A Premium Sport, l’allenatore della Roma ammette di voler puntare al bersaglio grosso a questo punto: “Io credo che è giusto che i ragazzi festeggino negli spogliatoi, la prima cosa che ho detto loro, oltre ad abbracciarli, che domenica c'è il derby. Abbiamo fatto una grande impresa e ce la godiamo. Il modulo? Mi sono preso le parole ingrate, le sconfitte, i commenti sui social. Non è l'aspetto tattico, ho fatto questa scelta per ripartire velocemente ed essere aggressivo, mi interessa la filosofia della squadra. In campionato abbiamo fatto bellissime partite, stiamo raccogliendo i frutti di un grande lavoro, poi io sono il tecnico e mi prendo anche i complimenti ma guardo avanti adesso. Finale?
Perché non crederci alla finale di Kiev? Deve essere il nostro obiettivo, non deve essere un come va va, io non voglio accontentarmi. Schick? Secondo me è un grande giocatore, ho scelto questo modulo per aiutarlo, dargli ampiezza. Ha avuto qualità, è stato pericolosissimo e tatticamente quasi perfetto, poi il lavoro di squadra è stato eccellente. De Rossi rigorista? Lui e Nainggolan erano i rigoristi di oggi, hanno fatto quello che dovevano fare. Io sono molto professionale e il mio lavoro è davanti a tutto, per fare questo lavoro bisogna trasmettere serietà. Festeggio a casa tranquillo, poi dobbiamo guardare avanti”.