La Roma di Di Francesco approda in Emilia. A Bologna, trentesima giornata di A, la prima dopo la sosta. Due gol al Crotone per certificare la terza posizione, i giallorossi hanno un importante tesoretto su Inter - una partita in meno - e Lazio. L'orizzonte è però denso di impegni, perché incombe la trasferta del Camp Nou. Di fronte al colosso catalano, serve una performance perfetta. Obiettivo chiaro, costruirsi un'occasione da sfruttare al ritorno. Parte senza i favori del pronostico la Roma, la pressione è sulle spalle dell'undici di Valverde. Di altro tenore, per ovvi motivi, l'impegno odierno. Il via alle 12.30, dirige Irrati. Sul piatto tre punti preziosi per sigillare la zona Champions, per mantenere inalterato il disavanzo su chi insegue. 

Qualche dubbio alberga nella mente del tecnico giallorosso. Si gioca a due tavoli, come detto, giusto quindi considerare qualche possibile avvicendamento. Schick contende a Dzeko una maglia davanti, Perotti è in leggero vantaggio su Gerson. Pochi dubbi, invece, nel settore arretrato, Fazio e Manolas oscurano Alisson, Juan Jesus va in panchina. Florenzi e Kolarov presidiano le corsie, il perno di mezzo è De Rossi, con Nainggolan da incursore e Strootman da punto d'equilibrio. A rifinire il pacchetto avanzato El Shaarawy. 

Di Francesco "Ho parlato un po’ con tutti i giocatori che sono rientrati, la valutazione più importante che devo fare è che ci sono stati dei giocatori che sono stati utilizzati poco o niente, o perlomeno in maniera giusta. Altri hanno quasi tutte le partite o perlomeno tutti i 90’. Devo fare una considerazione importante anche in vista di queste gare ravvicinate". La conferenza 

Il Bologna ha poco da chiedere al corrente campionato. I punti all'attivo sono 34, la salvezza è a un passo. Non vince da tre partite Donadoni, di recente pari con la Lazio. Manca Mirante - fuori per squalifica - tocca a Santurro in porta. Due ballottaggi tuttora in corso: Torosidis o Mbaye sull'out di destra, Destro o Di Francesco nel tridente. Con l'inserimento del secondo, Palacio da prima punta e non al largo. Mediana muscolare con Pulgar e Poli, Dzemaili garantisce geometrie. Helander e Gonzalez gestiscono la retroguardia, Verdi è l'elemento di rottura nel comparto d'attacco. 

Donadoni "La Roma è una squadra che solitamente gioca e mantiene il baricentro alto, sarà nostro compito chiudergli la profondità e tutti gli spazi. Hanno a disposizione tanti calciatori tecnici a cui bisogna lasciare poco margine di giocata. Dobbiamo fare della compattezza e dell’intensità la nostra forza. Vogliamo dare continuità alla buona trasferta con la Lazio" La conferenza