Testa al Bologna, prima di guardare al Barcellona. Prova a suonare la carica Radja Nainggolan, intervenuto sulle pagine de 'il Tempo' per parlare dell'ultimo scorcio di stagione della sua Roma, impegnata sia nella corsa alla qualificazione alla prossima Champions League che nei quarti di finale della massima competizione europea per club contro il Barcellona: "Una vittoria al Dall’Ara ci darebbe motivazione e la possibilità di continuare la striscia positiva, spero che la pausa per nazionali non influenzi la squadra perché dobbiamo giocarcela al massimo. E poi ci concentreremo sulla Champions".
Inevitabile non guardare all'impegno del Camp Nou, dove Messi e compagni proveranno ad archiviare la pratica qualificazione sfruttando al meglio l'andata davanti al pubblico amico. Nainggolan tuttavia vuol vender cara la pelle e carica così i suoi compagni: "La cosa buona è che non abbiamo niente da perdere, possiamo farci ancora più belli in Europa. Affrontiamo una squadra che non ha mai perso, sarà tosta e per chi la guarda da fuori pensa che sia impossibile batterli. Questo può diventare un punto di forza per noi perché ci considerano già spacciati e magari è un aspetto che ci motiva ancora di più. Andiamo là a giocarcela a viso aperto".
Dall'aspetto generale a quello personale, con il mediano belga che parla così del suo stato di forma attuale: "Adesso sto bene, non sento più dolori mentre prima ho avuto qualche problema fisico ma ho continuato a giocare perché voglio sempre dare una mano alla squadra. Ci aspettano tante partite in pochi giorni, quindi dovremo essere consapevoli della nostra forza e tenere duro. Questo sarà il momento più importante anche per qualificarci alla prossima Champions: dobbiamo stare tutti sul pezzo".
Roma che è tornata a segnare e vincere dopo il crollo verticale di dicembre e gennaio. Una crisi, forse fisiologica, che non ha consentito ai capitolini di tenere il passo con Juventus e Napoli e la quale costringe i giallorossi a lottare con Inter e Roma per il terzo e quarto posto in classifica: "Non so davvero che dire. Ci succede tutti gli anni, questi cali arrivano sempre e poi ci riprendiamo. Che succede? Forse ci accontentiamo, stare lassù magari ci fa pensare che le cose andranno avanti da sole. Poi perdi una partita, non sei preparato, arriva la seconda e prendi il via. Se avessimo vinto una gara in mezzo a quel periodo magari saremmo ripartiti prima, facile dirlo a posteriori ma una spiegazione esatta non ce l’ho".
A tal proposito, il belga si è soffermato sulla sfida ai neroazzurri di Spalletti ed alla Lazio di Inzaghi per il terzo posto, dicendosi convinto che la qualificazione alla prossima Champions dipenderà soprattutto dalla sua Roma: "Dipende soprattutto da noi. La Lazio ha l’Europa League, gioca di giovedì e non sarà facile. L’Inter è una squadra che ha fatto cinque partite male, poi è andata a Genova su un campo durissimo e ha vinto 0-5: cose inspiegabili. Noi abbiamo avuto un calo, magari anche loro e sono ripartiti adesso. Spero che alla fine la Roma sarà tra le prime quattro perché è troppo importante. Ci sono ancora scontri diretti da giocare, noi abbiamo il derby".
Ed inoltre, sul capitolo scudetto, il parere dell'ex cagliaritano: "Dico la verità, ce l’ho con la Juve ma spero lo vincano loro. Niente contro il Napoli, per come giocano se lo meritano, ma se per cinque anni arrivo sempre secondo e poi lo vince una squadra diversa dalla Juve, mi roderebbe. Mertens non me ne voglia".
Infine, una battuta anche sul prossimo Mondiale da giocare con il suo Belgio. Nota oramai la querelle con Martinez, Nainggolan spera di esserci in Russia, ma è consapevole che non sarà facile: "Ce la sto mettendo tutta, ma non dipende da me. Ci ho già creduto quattro anni fa e non mi hanno convocato quindi ora penso a fare il mio e lascio la scelta a Martinez, anche se penso di meritarmi uno spazio. Ha detto che non farà le scelte in base al pubblico, capito? A parte gli scherzi, sono contento perché ho avvertito l’affetto della gente e non me l’aspettavo. Adesso ho conosciuto meglio la parte umana dell’allenatore, non immaginavo fosse così: mi è successa una cosa particolare, ho chiesto un permesso e mi ha lasciato andare nonostante ci fosse la rifinitura. Nella mia posizione avevo anche paura di chiederlo, ma me l’ha dato tranquillamente".