Il momento in casa Roma dice che dopo la sconfitta contro il Milan il malumore dei tifosi si è manifestato ancora una volta con evidenza. Fischi alla squadra al termine della gara persa contro i rossoneri e nuova pressione messa su una squadra che sembra essersi smarrita dopo un inizio di stagione molto positivo. La trasferta contro il Napoli rappresenta da un lato una gara molto ostica, dall'altro un'occasione ghiotta per cercare il riscatto.

Una gara che la Roma potrebbe essere costretta ad affrontare senza Nainggolan, come spiega Di Francesco in conferenza stampa: "Nainggolan e Pellegrini? Sono tornati in gruppo ieri. Radja deve ancora smaltire i postumi del dente perso e deciderò entro domani se schierarlo. Pellegrini è invece a completa disposizione. El Shaarawy e Defrel? Si sono allenati bene in settimana. Defrel ha avuto qualche problemino negli ultimi 3 giorni ma potrebbero giocare tutti e due, così come tutti gli altri. Non ho deciso ancora nulla". In tutto questo arriva un avversario in un momento di forma impressionante come il Napoli di Maurizio Sarri: "Sarri ha iniziato prima di me e ora è diventato uno dei migliori in circolazione. E' passato da un 4-4-2 e ora è arrivato al 4-3-3. Ha una squadra nata per giocare con quello schema e lui è stato bravissimo a dargli motivazioni e fargli capire le due fasi. Al di là dell'avversario noi abbiamo bisogno di punti per la Champions. Dobbiamo comunque migliorare negli scontri diretti e domani ci proveremo".

L'allenatore della Roma torna poi sul confronto avuto in settimana con tutta la squadra: "Al di là di cosa posso aver detto alla squadra, voi confondete la disponibilità e l'educazione con il poco carattere e la poca personalità. Per poter arrivare a qualcosa di importante, la condivisione è fondamentale, che significa credere in ciò che si fa. Quando parlo con i ragazzi, ascolto. Qualcuno ha scritto che ascolto e poi decido io ed è vero. Così come ascolto voi e vi rispondo con educazione. Non è un segno di debolezza, però, e mi dà fastidio che questa cosa venga confusa. Deciderò io il sistema di gioco e i giocatori faranno quello che dirò sempre io. Chiaro? Quando vedrò che non ci sarà risposta sarò io il primo a salutare. Non diamo continuità a determinati movimenti. Se loro non volessero fare ciò che chiedo non lo farebbero mai. Se invece vediamo una loro ricerca di fare ciò che chiedo per poi perdersi significa il dover lavorare sull'aspetto mentale. Non va bene che alle prime difficoltà perdiamo il filo conduttore, con troppa facilità usciamo dalla partita alle prime difficoltà. L'aver rimontato poche volte è un segnale".