La sconfitta casalinga subita dal Milan ha acuito una crisi esplosa negli ultimi giorni del 2018, da quando la Roma ha fatto i conti con i propri limiti e con un progetto forse troppo ambizioso in estate. Nonostante la scelta di un tecnico amante del bel calcio come Eusebio Di Francesco, infatti, la Roma ha spesso zoppicato, segnando poco e peccando di pochezza offensiva al momento di variare le proprie soluzioni in avanti. Se si escludono le reti di Dzeko ed El Shaarawy e qualche guizzo di Perotti, infatti, le cosiddette seconde linee hanno stentato ad imporsi e, senza l'esplosione di Under, la situazione sarebbe stata tutt'altra che rosea.
Una delle colpe attribuite alla rosa sarebbe la scarsa condizione fisica, paventata dallo stesso Di Francesco ad inizio 2018. Il tecnico ex Sassuolo già due mesi fa sembrava preoccupato della condizione dei suoi al ritorno delle vacanze, motivo che ha di fatto aumentato il numero degli infortuni. A questo, si aggiunge una preparazione atletica negativa e sotto attacco vi sono i Lippi e Norman, esperti chiamati dagli Stati Uniti ma che non stanno confermando quanto di buono si diceva di loro ad inizio stagione. Sulla graticola anche il ds Monchi, reo di aver rivoluzionato eccessivamente la rosa, lasciando partire calciatori come Paredes e Salah per scommettere su Schick o Defrel, atleti che hanno di fatto deluso le aspettative.
Con un posto in Champions League affatto certo, la situazione della Roma non è dunque serena, anzi. In caso di quinto posto, la società vivrà sicuramente altri momenti di rivoluzione, scegliendo di separarsi da qualche profilo fallimentare: difficile che Monchi se ne vada, molto più probabile l'addio di Eusebio Di Francesco. Nonostante la fiducia incassata dalla società, il tecnico ex Sassuolo potrebbe vedere terminata la propria esperienza in giallorosso se l'obiettivo minimo non dovesse essere raggiunto. I vertici giallorossi confermano la fiducia ad EDF, ma siamo sicuri che tale sentimento resterà tale anche in caso di quinto posto?