Vittoria doveva essere e vittoria è stata quella della Roma di Eusebio Di Francesco che torna al successo al Bentegodi di Verona sfruttando al meglio il gol di Cengiz Under dopo quaranta secondi di gioco. La marcatura, la prima del turco in Serie A, sembra presagire ad un pomeriggio in scioltezza per i capitolini, i quali risultano incapaci nel chiudere la sfida nel primo tempo, prima di rintanarsi nella propria metà campo nella ripresa complice anche l'espulsione di Pellegrini. Verona mai pericoloso nell'arco dei novanta e più minuti di partita, che torna a perdere dopo la vittoria illusoria di Firenze. Capitolini che invece accorciano a -1 dall'Inter.
Pecchia si affida a Petkovic alle spalle di Matos davanti, mentre Aarons e Romulo sono gli esterni di centrocampo nel solito 4-4-2 dell'ex vice di Benitez al Napoli. Risponde Di Francesco cambiando pelle alla sua Roma: Nainggolan alle spalle di Dzeko nel 4-2-3-1 con Under ed El Shaarawy ai lati, Pellegrini e Strootman in mediana.
Nemmeno il tempo di osservare gli schieramenti in campo che la Roma è già avanti: Under recupera palla sulla trequarti, supera due avversari accentrandosi e, con un sinistro chirurgico, batte Nicolas dopo quaranta secondi. Il Verona accusa il colpo, non riesce a ripartire ed alzare il baricentro della propria azione: Dzeko sfiora il raddoppio in due occasioni, prima con una girata di destro che lambisce la traversa, poi di testa, ma l'Hellas si salva. La squadra di Pecchia si fa vedere soltanto al quarto d'ora con un taglio di Matos alle spalle di Manolas, ma il sinistro dell'ex Carpi e Udinese è debole e centrale.
Il netto dominio ospite si tramuta in svariate occasioni da gol ma mai nel raddoppio. La pecca della squadra di Di Francesco è proprio quella di non chiudere la gara, dando al Verona la possibilità attorno alla mezz'ora di salire di colpi e rendersi pericolosa con la velocità di Aarons e Matos: il destro di quest'ultimo, al minuto 32, termina di poco a lato. L'occasione scuote la Roma, che torna a macinare gioco e sull'asse El Shaarawy-Dzeko confeziona l'opportunità del raddoppio, ma Nicolas è bravo a chiudere sul bosniaco. Pochi minuti dopo è il faraone ad inserirsi puntualmente a centro area sul cross dell'ex City, ma l'appuntamento con il gol è rimandato.
Decisamente positivo il piglio con il quale la Roma approccia la ripresa. Under viene atterrato al limite da Buchel, la cui ammonizione fa ammattire Pecchia: rosso per il tecnico scaligero, mentre Kolarov testa i riflessi di Nicolas. Due minuti dopo è Pellegrini a commettere una gravissima ingenuità, atterrando Romulo da dietro e senza possibilità di trovare la palla: rosso diretto inevitabile e Roma in dieci. L'episodio carica i padroni di casa, i quali tuttavia stentano a trovare lo spunto giusto per tirare verso la porta difesa da Alisson, mentre Under ed El Shaarawy provano a tenere alto il baricentro della Roma.
Inevitabilmente la Roma arretra il baricentro della propria azione, provando a chiudersi a riccio davanti alla linea difensiva e ripartendo in contropiede, senza però pungere più di tanto soprattutto sugli esterni. Di contro Pecchia si gioca la carta Lee a venti dal termine, ma è Nicolas a rischiare di compromettere la situazione: il portiere di casa serve Dzeko, il cui mancino è tuttavia centrale. Il Verona ci prova, con coraggio e forza di nervi, ma senza quella qualità necessaria per impensierire la coppia di centrali Fazio e Manolas. La Roma resiste, senza particolari patemi, con Dzeko e Nainggolan che provano ad alleggerire la pressione dei padroni di casa con conclusioni velleitarie dalla distanza.
Fazio sale in cattedra nel finale, tenendo a bada quasi da solo le folate, sterili, dei veronesi. Alisson sbroglia l'ordinaria amministrazione nell'area piccola, prima del contropiede che vede protagonisti Defrel e Strootman: l'olandese si accentra sul mancino, ma viene contrato da Nicolas prima del triplice fischio di Fabbri che consente alla Roma di tornare al successo.