Finalmente è finito il calciomercato, avranno pensato alla Roma e dalle parti di Trigoria. Il mese di gennaio è stato complicato sul campo dal punto di vista dei risultati e le tante voci che hanno messo di mezzo i giallorossi sicuramente non hanno aiutato il gruppo a rimanere sereno. Il tutto va inserito in un ambiente complicato e dagli umori molto variabili come quello romano. Al triplice fischio delle contrattazioni, però, la sensazione è quella di un pericolo scampato da una parte e di un paio scelte necessarie dall’altra.
Partiamo da chi ha salutato. E quindi da Emerson Palmieri e Hector Moreno. Due difensori, ma non due prime scelte per Di Francesco come hanno dimostrato numeri e cifre della prima parte della stagione romanista. Il terzino è volato a Londra, al Chelsea, per una cifra importante per le casse della Roma: 20 milioni di euro fissi più 9 di bonus al raggiungimento di determinati obiettivi. Se la cifra in sè sorprende il giusto, alla luce di un mercato ormai drogato in tutte le sue valutazioni, interessante notare come un investimento del genere sia stato fatto su un giocatore ancora giovane, ma che negli ultimi mesi ha giocato appena due partite. Diverso il ragionamento per Hector Moreno: dopo sei mesi anonimi, un'offerta da 6 milioni di euro come quella della Real Sociedad per una cessione a titolo definitivo forse non si poteva proprio rifiutare.
Ad un certo punto sembrava che ci dovesse essere anche una terza uscita, quella di Edin Dzeko. Il bosniaco però è rimasto alla Roma, con il Chelsea che ha scelto Giroud dell’Arsenal per completare il proprio attacco. Una permanenza importante dal punto di vista tecnico, ma anche sotto il profilo del messaggio che si manda a tutta la piazza. Una partenza di Dzeko, a gennaio, con il campionato ancora aperto e gli ottavi di finale di Champions alla portata avrebbe potuto generare un pericoloso effetto boomerang. A giugno si potranno fare valutazioni più serene e ponderate e soprattutto ci sarà più tempo anche per pensare a un eventuale sostituto. Per ora giusto non stravolgere una squadra che fino a qualche settimana fa aveva raccolto ottimi risultati, salvo poi incepparsi per qualche motivo che Eusebio Di Francesco è chiamato a scoprire e risolvere al più presto.