Al Bentegodi la prima partita del girone di ritorno è decisamente povera di idee ed emozioni. Avviene tutto nel primo tempo, con l'autogol di Tomovic che equilibra il gran gol da fuori di Radovanovic. Chievo che non osa troppo, causa anche rosa limitata dagli infortunii, l'Udinese non spinge. Finisce 1-1.

Sceglie Bastien per sostituire Castro Maran, inoltre il tecnico veneto decide di far partire dalla panchina Inglese in favore di Stepinski. Pezzella per Alì Adnan, Fofana per Behrami e Nuytinck per Stryger Larsen, queste le scelte di Oddo. Fuori a sorpresa il danese, viene preferita la fisicità dell'olandese.

Formazione Chievo Verona (4-3-1-2): Sorrentino; Cacciatore, Bani, Tomovic, Gobbi; Radovanovic, Hetemaj, Bastien; Birsa; Stepinski, Pucciarelli. Allenatore: Maran.

Formazione Udinese (3-5-2): Bizzarri; Samir, Nuytinck, Danilo; Widmer, Fofana, Jankto, Barak, Pezzella; De Paul, Lasagna. Allenatore: Oddo.

PRIMO TEMPO

Il Chievo parte, come prevedibile, fortissimo, mettendo in netta difficoltà un'Udinese che, come a Bologna, entra in campo molto sottoritmo. Cross di Birsa, l'uomo chiave in casa veneta, e colpo di testa di Stepinski, che supera di testa Nuytinck e da posizione ravvicinata gira la palla verso la porta, con un ottimo riflesso Bizzarri respinge. Non può nulla invece il portiere argentino nell'azione dopo. Palla arretrata dalla fascia per Radovanovic, che viene lasciato completamente solo dal triangolo De Paul-Lasagna-Pezzella. C'è spazio e il centrocampista scarica il suo classico bolide dalla distanza. Bizzarri tocca, ma può solo mandare la palla nel sette con più precisione (1-0). Continuano a spingere gli uomini di Maran, Oddo infuriato con i suoi per l'ennesimo approccio errato. Danilo va e commette un fallo ingenuo sul vertice destro dell'area. La mattonella per Birsa è molto ghiotta. Palla in mezzo dello sloveno e Cacciatore batte di testa con incredibile facilità Barak, insaccando il raddoppio, che però viene annullato da Chiffi per un fuorigioco visto con l'ausilio del VAR.

Visibilmente insoddisfatto il mister bianconero, che manda anche a scaldare Stryger Larsen e altri due giocatori, per dare una svegliata ai suoi. Il Chievo abbassa un po' i ritmi e l'Udinese inizia, con estrema difficoltà, a manovrare. Ci riprova Radovanovic da lontano, ma Bizzarri stavolta può intervenire e neutralizza il tiro. Quando il primo tempo sembra poter scorrere via con il vantaggio dei padroni di casa, ecco l'episodio inaspettato. Zebrette in avanti, palla per Jankto che allarga immediatamente per Pezzella. L'ex Palermo è in area e sul fondo, cross basso su cui non potrebbe arrivare nessuno, ma sulla palla arriva con troppa foga Tomovic, che con un tocco maldestro batte Sorrentino (1-1).

SECONDO TEMPO

Nella ripresa le due squadre sostanzialmente si equivalgono, senza grandi sussulti da nessuna delle due parti. Ci prova Widmer con un tiro al volo, palla deviata e che per poco non diventa assist per Lasagna. Risponde Bastien con un incursione dalla fascia, ma il suo tiro-cross sbatte sull'esterno della rete. Pezzella e Samir provano poi un paio di tiri da fuori senza pretese. Bisogna aspettare la metà della ripresa per una vera emozione. I bianconeri ribaltano il fronte dopo un corner clivense con una gran giocata di De Paul. L'ex Valencia ha una prateria e parte velocissimo, è un quattro contro due, ma Rodrigo opta per le soluzione peggiore, servendo Jankto a sinistra, l'unico giocatore marcato. Il tiro del ceco infatti finisce addosso a un difensore. 

Girandola di cambi allora, con Maran che cambia in blocco la coppia d'attacco, mentre Oddo inserisce Perica per De Paul. Non cambia però l'inerzia della partita, siamo negli ultimi minuti quando si vede la prima azione in verticale della partita. Filtrante di Jankto per Lasagna, l'ex Carpi cerca il diagonale, ma Tomovic in scivolata stoppa il tiro a botta sicura dell'avversario. Pezzella, come nelle ultime due partite giocate, non arriva in fondo a causa dei crampi e al suo posto entra Stryger Larsen, con Widmer dirottato sulla sinistra. In chiusura, Lasagna approfitta di un errore avversario per recuperare la palla. Percussione solitaria e tiro da fuori decisamente impreciso. È l'ultima occasione, finisce 1-1.