25 tiri verso la porta del Chievo, ma un Sorrentino in giornata di grazia è un po' di imprecisione hanno impedito alla Roma di Di Francesco di tornare a vincere in trasferta. Secondo pareggio di fila fuori casa dopo quello di Marassi contro il Genoa. A differenza, però, della trasferta ligure, contro il Chievo la Roma ha prodotto gioco e occasioni, tremando solo per la traversa di Inglese nel primo tempo.

Normale quindi che Di Francesco, a Premium Sport, non sia completamente soddisfatto: "Ho visto la Roma che mi immaginavo, quando hai più del 70% del possesso e tiri 30 volte in porta ti manca solo il gol. È normale che qualche ripartenza l’abbiamo concessa, ma il benedetto gol non è arrivato. Abbiamo dominato la gara, i numeri dicono questi, ci è mancato solo un pochino di lucidità. Non dobbiamo cadere in questi errori di lasciarsi innervosire dalle decisioni arbitrali. Nel primo tempo Gerson ha avuto una doppia occasione clamorosa, nonostante loro erano molto bloccati nella prima frazione. Non si può dominare per 90’, ma per quanto costruito meritavamo il gol anche se è stata colpa nostra se non è arrivato. Dobbiamo essere più cinici sotto porta. Il Chievo al Napoli non aveva concesso niente, noi abbiamo creato davvero tanto. 

Non possiamo pensare di dipendere solo dai gol di Dzeko, anche se obiettivamente qualche gol ci manca perché può portare fiducia anche negli altri. Schick? Può giocare bene da prima punta ma anche da esterno con caratteristiche diverse. Non c’è nessuna scelta definitiva.Questa Roma non deve lottare per lo scudetto, deve pensare a fare punti di volta in volta. Non siamo la squadra indicata per vincere alla fine, ma noi giochiamo sempre per i tre punti. La squadra ha margine di crescita. Chi vorrei in Champions? L’urna dirà quello che deve dire, tanto chiunque arriverà la prepareremo nel migliore dei modi. Rinnovo? Non abbiamo ancora parlato, condivido le parole di Monchi, quello che conta è la fiducia. Al Sassuolo ho fatto contratti stringendo semplicemente la mano”.