"Ho altri due anni per portare lo scudetto a Roma e anche se questo è un campionato più equilibrato la Juventus resta la squadra favorita". Torna a parlare Edin Dzeko, attaccante della Roma, e lo fa ai microfoni di Kicker. Il centravanti bosniaco dei giallorossi sta confermando la crescita della passata stagione, trascinando la squadra di Di Francesco verso la vetta della classifica. Roma che spera, alla ripresa delle ostilità del campionato, di riprendere laddove aveva lasciato, ovverosia vincendo, nonostante la sfida - il derby della Capitale - sia proibitiva.
A tal proposito, il parere sulla stracittadina dell'attaccante ex City: "Derby? Chi non lo vive non può capire. Se vinci, per i tifosi la vita è più bella. Finalmente non ci saranno più proteste per le barriere e quindi potrò vivere il derby più caldo. Giocare in uno stadio semi-vuoto era triste". City che, a detta di Dzeko, ha condizionato il suo rendimento nella prima stagione vissuta all'ombra del Colosseo: "Il primo anno sono andato male perché al Man City non mi avevano fatto disputare amichevoli perché sapevano che sarei partito. Fisicamente ero fiacco. Avrei potuto lasciare i giallorossi in estate dopo una sola stagione ma non sono uno che molla a metà e io qui sto benissimo".
Un'assenza, quella dal gol, che condiziona mentalmente Dzeko come tutti gli attaccanti del pianeta: "Se non segniamo per due partite si parla subito di crisi, accade anche a Ronaldo e Messi. Non siamo robot. I tifosi della Roma sono fanatici, il calcio assume troppa importanza in alcuni casi. Allo stesso tempo però, giocare davanti a loro ti dà una spinta in più". Ed infine, sull'uso del VAR: "E' strano quando devi aspettare per esultare. Ci dobbiamo abituare. Deve essere ben dosata e non deve essere usata troppo".