Un grave infortunio alla fine della scorsa stagione, proprio quando tutto sembrava girare per il meglio. Titolare e pedina importante nella Roma allora di Spalletti, con alle spalle da poche settimane la convocazione da parte di Ventura nella Nazionale maggiore italiana. Emerson Palmieri è ogni giorno più vicino al recupero, pronto a tornare a disposizione del ct e di Eusebio Di Francesco.
In un'intervista a Ultimo Uomo, il difensore ha fatto il punto sulle sue condizioni di salute: "Devo pensare a tornare al 100%, e solo dopo posso pensare a cosa migliorare. La precisione tecnica col pallone non mi preoccupa, non ho sentito nessuna differenza al rientro. Fisicamente è ovvio che non sono ancora al 100%, mi sembra di andare a cinquanta mentre gli altri vanno a mille. Però è normale. L’unica cosa è che sento ancora un po’ di timore quando vado nei contrasti, ma anche quello è normale. L'infortunio è stato il momento più difficile della mia carriera, dopo la partita con il Porto. Quando ho fatto il contrasto ho sentito un dolore che non so neanche spiegare. Mi sono reso subito conto che era grave. Appena ho fatto quel movimento".
Intanto, però, Emerson ha cominciato a capire cosa chieda Di Francesco ai suoi esterni: "Il mister insiste molto per giocare sugli esterni. Quando abbiamo giocato contro il suo Sassuolo era difficile difendere sulle fasce. Lui mi è molto vicino, mi aiuta e mi spiega cosa vuole da me: dare ampiezza, offrire sempre un’opzione in più in attacco, ma senza perdere di vista la fase difensiva". Oltre alla Roma, nella testa c'è la voglia di tornare a giocare con l'Italia: "Ora penso solo alla Nazionale italiana. Penso che un uomo deve avere solo una parola. Ci ho pensato tanto a questa decisione, quattro mesi, e quando ho detto che avrei voluto giocare per la Nazionale italiana ho dato la mia parola, e voglio arrivare fino alla fine con questa parola".