Da oggetto misterioso a protagonista improvviso. La vittoriosa trasferta di Firenze porta questa notizia alla Roma: si può contare su Gerson. Arrivato nell’estate 2016 dal Fluminense per 16 milioni di euro, il brasiliano ha faticato notevolmente a mettersi in mostra in Italia nella prima stagione. Esordio nel disastroso preliminare di ritorno contro il Porto in Champions League, qualche apparizione non esaltante in Europa League ed il debutto in Serie A fino alla prima da titolare, nella vittoria per 3-2 in casa con il Pescara.

Si arriva poi alla grande sorpresa: Luciano Spalletti lo schiera dal primo minuto nella sfida di Torino contro la Juventus. 45 minuti pessimi, una ammonizione e tante palle perse, tanto che ad inizio ripresa non rientra nemmeno in campo. Da lì, solo panchine e la nomea di bidone, con voci di un suo imminente ritorno in Brasile annesse. Eusebio Di Francesco invece ci crede e con il suo arrivo lo trattiene nella scorsa estate. Tanti allenamenti, per assimilare gli schemi, e soprattutto una nuova posizione in campo. Era forse questo il grande equivoco: nel primo anno, Gerson veniva spesso impiegato come mezzala, o come trequartista sotto la prima punta; in questo inizio di stagione, il nuovo tecnico lo ha proposto sempre più frequentemente da ala nel tridente offensivo. La grande occasione arriva in Champions League, nella trasferta a Stamford Bridge contro il Chelsea: partita da titolare – con grande stupore di commentatori e giornalisti – come esterno destro, insieme a Dzeko e Perotti. L’ottima prestazione di tutta la squadra – ed anche la sua personale – convincono Di Francesco a percorrere questa strada e per Gerson si aprono le luci della ribalta.

In un match sempre complicato come è quello dell’Artemio Franchi contro una Fiorentina ora compatta e quadrata ed alla ricerca del riscatto dopo risultati deludenti, il brasiliano classe ‘97 decide che è arrivato il momento giusto per segnare il primo goal in Serie A. Ci mette 5 minuti per sbloccare il risultato, con un sinistro piazzato sul secondo palo, partendo da destra; non pago, dopo che Veretout aveva siglato il pareggio, trova anche il raddoppio con una azione personale, stavolta scegliendo la conclusione sul palo più vicino. Ci penseranno poi Manolas e Perotti a rendere inutile il momentaneo pareggio di Simeone, ma questo basta ai tifosi della Roma e – soprattutto - a Di Francesco per capire che in squadra c’è un’arma a sorpresa. Lo stesso tecnico, a fine gara, ha voluto commentare la prestazione del brasiliano: “Si è mosso bene. Lo seguivo da quando ero a Sassuolo ma non mi accontento e nemmeno lui deve farlo”, a cui fa eco lo stesso Gerson: “Mi piace molto giocare in quella parte di campo, sono felice per questo e per la vittoria. Ora devo continuare su questa strada, devo fare anche un po' meglio perché solo così posso dimostrare il mio valore. Di Francesco ha cambiato molto la mia testa, ogni giorno mi dà tanta fiducia”.