Vince ancora la Roma, e lo fa ancora di misura: 1-0 al Torino domenica scorsa, 1-0 al Crotone mercoledì sera, stesso punteggio con il quale El Shaarawy archivia la pratica Bologna nel secondo anticipo della decima giornata di Serie A. Il gol del Faraone, splendido, da cineteca, vale tre punti e la terza vittoria consecutiva per i capitolini. Cade il Bologna, nonostante un primo tempo gagliardo ed una ripresa decisamente in calo. La squadra di Donadoni si fa vedere in un paio di occasioni dalle parti di Alisson, ma senza particolare convinzione. Di Francesco figlio ci prova, ma non basta, festeggia il papà. Terza sconfitta di fila per i felsinei.
Di Francesco (padre) conferma Dzeko al centro dell'attacco, con Defrel ed El Shaarawy ai suoi lati. Pellegrini in mediana, Bruno Peres a sinistra con Florenzi dalla parte opposta. Risponde Donadoni con Di Francesco (figlio) e Verdi ai lati di Petkovic, centravanti di manovra, mentre Nagy e Poli sono le due mezzali.
Venti secondi di gara ed il Bologna è già pericoloso: Masina coglie di sorpresa una spaesata difesa della Roma, trova Di Francesco a centro area il cui mancino termina di poco a lato. E' il segnale che i felsinei approcciano meglio la gara, mentre i padroni di casa preferiscono un piglio più morbido ed un fraseggio molto più accentuato e meno efficace e risolutivo. La Roma stenta a scuotersi, con la pressione degli emiliani nella metà campo ospite che dà i suoi frutti: i giallorossi sbattono ripetutamente sul muro difensivo ospite, senza mai trovare le misure giuste per impensierire Da Costa. Al ventesimo la prima occasione degna di nota per la squadra di casa: la scatole difensiva degli emiliani si sfalda esternamente, El Shaarawy viene imbeccato nello spazio, ma pecca di altruismo. E' l'occasione che scuote i capitolini, che due minuti dopo riescono ad andar via in velocità: il Faraone imbecca Dzeko sul secondo palo, sponda perfetta del bosniaco per l'accorrente Defrel il cui mancino è però debole e centrale; controlla Da Costa.
Dopo i due esterni tocca al centravanti mettersi in proprio, partendo dall'esterno sinistro ed accentrandosi, ma il suo destro - strozzato - viene deviato in angolo. Sembra il preludio al gol, perché qualche secondo più tardi è sempre Dzeko - lasciato incredibilmente solo - a fallire da centro area il più facile degli appoggi di testa. Il Bologna si affaccia in avanti con il solito Di Francesco, il più pimpante dei suoi, ma la scivolata del figlio d'arte è leggermente imprecisa. Il gol è nell'aria ed arriva due minuti dopo, dalla parte opposta: Florenzi conquista l'angolo dal quale nasce il vantaggio; El Shaarawy, di gran carriera, calcia al volo di sinistro sul secondo palo di piatto, centrando il sette opposto per un gol da urlo. Da Costa può solo osservare, Totti applaudire in tribuna. Gli ospiti accusano il colpo, Fazio sfiora il raddoppio con un destro di controbalzo, Defrel legge male la situazione in contropiede e vanifica il potenziale raddoppio poco prima dell'intervallo.
La ripresa inizia così come è finito il primo tempo, ovvero con la Roma in avanti ed El Shaarawy protagonista della discesa libera che culmina col destro dal limite; palla di poco a lato. Quattro minuti più tardi Dzeko riesce a trovare il fondo della rete, proteggendosi perfettamente dal ritorno di Helander e battendo Da Costa col mancino, ma il bosniaco è in offside ed il VAR conferma. L'approccio del Bologna è invece molle e meno intraprendente rispetto all'atteggiamento della prima frazione: Donadoni prova a mischiare le carte con Falletti, provando ad aumentare la pericolosità offensiva. Di Francesco risponde con Perotti. I cambi non mutano l'inerzia della contesa, che inizia ad addormentarsi sui ritmi imposti dalla squadra di casa. Gli ospiti provano ad approfittarne sull'asse Krafth-Di Francesco, ma la statura minuta dell'attaccante dei felsinei non gli consente l'impatto con la sfera a tu per tu con Alisson.
Verdi prova a salire in cattedra negli ultimi venticinque minuti andandosi a prendere la palla a centrocampo, prima di aprire per i tagli dei compagni: l'idea funziona ma quasi mai gli ospiti si rendono pericolosi dalle parti di Alisson. Dzeko prova a caricarsi la squadra sulle spalle ad un quarto d'ora dalla fine, ma il suo mancino è fiacco e centrale. La stanchezza la fa da padrone nel finale, con la Roma che gestisce il possesso ed il Bologna che raramente riesce ad interrompere il fraseggio dei capitolini. I cambi spezzettano ancor di più la partita, Dzeko non arriva sul taglio di Perotti per un soffio, lasciando in vita gli ospiti. L'ultima occasione è per Verdi, su punizione, ma il suo mancino è impreciso.