Roma d'Europa. Pirotecnico 3-3 a Londra, Dzeko infrange il muro blu di Conte, Di Francesco si prende un punto, non senza rammarico. Partita pari, a tratti di stampo giallorosso. Seconda posizione in graduatoria, proprio alle spalle del Chelsea, l'occasione di strappare una qualificazione insperata al momento del sorteggio. L'Atletico zoppica, la Roma cresce. Sognare è lecito, anche di fronte all'incubo biancorosso, al Wanda Metropolitano, teatro di un confronto da dentro - fuori. Le sensazioni di Coppa non devono contaminare il cammino nella massima serie, devono anzi essere fluido magico per riprendere il percorso in A, per rintuzzare la fuga delle prime. La Roma deve recuperare una partita, ma è a 9 lunghezze dal Napoli, dopo lo 0-1 interno con gli uomini di Sarri, frutto di una distrazione e in generale di un tempo concesso agli azzurri.
Personalità e idee, la mano del tecnico si allunga sulla realtà capitolina. Il manifesto di Champions è chiaro, Di Francesco sta entrando nella testa del gruppo, sta modellando la sua Roma. Il calendario propone una trasferta non certo agevole, perché il Torino, ancorato a un derby in difetto, cerca le giuste coordinate per ripartire, per dare nuova fiamma alla sua candidatura d'élite. Giusto considerare, in un momento particolarmente dispendioso, qualche ritocco di formazione. Rispetto all'undici ammirato a Stamford Bridge, almeno tre cambi, uno per reparto. Pellegrini, subentrato nel finale con il Chelsea, torna titolare, con Strootman in panchina. Under prende l'out di destra davanti, mentre Florenzi gioca questa volta da laterale basso, in sostituzione di un Bruno Peres in evidente affanno in fase di copertura.
Le defezioni sono poche ma pesanti. Manolas, Emerson e Defrel, tre potenziali titolari in infermeria. Fazio e Juan proteggono Alisson, Kolarov è confermatissimo a sinistra. Regia a De Rossi, con Nainggolan a rifinire la mediana. Perotti è il punto di contatto tra centrocampo e Dzeko, si abbassa per costruire o giocare l'uno contro uno. Il bosniaco è ovviamente l'ariete offensivo.