Dalla sconfitta interna contro l'Inter, alla sfida all'altra milanese. Un mese dopo, la Roma di Eusebio Di Francesco sembra essere già un'altra squadra. Da quella rimonta subita all'Olimpico, di acqua sotto i ponti nonostante sia trascorso soltanto un mese ne sembra passata tanta. Vittoria dopo vittoria la squadra giallorossa ha ritrovato fiducia e solidità e dopo quattro affermazioni di fila tra campionato e Champions League, la truppa capitolina si presenta al cospetto del Milan con la voglia di continuare ad inseguire la vetta della classifica da vicino.
"Siamo migliorati in tante cose - ha detto il tecnico pescarese in conferenza stampa - sono arrivati risultati importanti, abbiamo dato continuità alle prestazioni e sono contento della crescita della squadra. Dobbiamo migliorare nella continuità della gara, restare corti". Il tutto prima di spostare l'attenzione sulla gara di domani: "La gara è importante per rimanere agganciati ai primi posti, però il fatto che sia cambiato tanto nella Roma è relativo, vedo una squadra in grande crescita e c'è convinzione nei nostri mezzi. Anche il Milan ha cambiato molto".
Sfida al Milan nella quale Di Francesco ritroverà un amico di vecchia data come Montella, forse più di un semplice amico: "Siamo come fratelli, siamo stati insieme a Empoli, abbiamo mantenuto questo rapporto negli anni e Vincenzo è un fratello, gli auguro che vada bene da dopodomani. Lui è scugnizzo e ironico allo stesso tempo, è così anche da allenatore, ha la battuta pronta. Una sua qualità? Come interagisce nello spogliatoio e la capacità di variare sistema di gioco per far male agli avversari".
Tornando alla sua Roma, uno sguardo anche alla sfida di domani, con Under che si candida ad un posto da titolare al posto di Perotti e Defrel: "Sì sarebbe pronto. Lui sta iniziando a parlare anche italiano ma sa parlare la lingua del calcio. Io cerco di caricare i giovani relativamente di responsabilità, deciderò stanotte o domani mattina se giocherà. È un'arma importante". Da Under a Nainggolan, la cui mancata convocazione in nazionale sorprende e non poco, anche se Di Francesco non sembra esserne dispiaciuto: "Tecnicamente è uno dei top in Europa, poi ogni allenatore fa le proprie valutazioni ma per me bisogna andare più a fondo. Per il ragazzo sono dispiaciuto, spero che possa dare ancor più per la Roma per convincere il ct. Io me lo tengo stretto, è sicuro".
Roma che, come risaputo, scenderà in campo all'Olimpico senza un paio di pedine fondamentali, uno tra i quali Perotti. Sugli infortuni e sul periodo dei giallorossi in tal senso, il tecnico si è espresso così: "È un discorso troppo ampio, noi ne abbiamo avuti molti, soprattutto i crociati che si possono legare alle tante partite. Ci sono dei ragazzi che passano dal sintetico al naturale, poi i campi pesanti. Gli infortuni fanno parte del quotidiano, è cambiato il ritmo delle partite, siamo andati a giocare a Baku, 4 ore di aereo tutti piegati perché seduti, è inutile puntare il dito su qualcuno, occorre solo riflettere. Chi vive all'interno sa che, se si alzano i ritmi, aumentano gli infortuni e per questo serve che i giocatori conducano una vita sana e io devo essere bravo a portare la cultura del lavoro".
Ed infine, spostando l'attenzione al discorso scudetto, con la Roma che a detta di molti che non lotterà per le posizioni di vertice, Di Francesco risponde così: "Questo non ci distoglie dalle nostre responsabilità, tutti si aspettano molto da me e dalla squadra ed è una responsabilità che a me piace, la crescita passa anche attraverso alle partite come quella di domani. Se vinciamo, il titolo sui giornali sarà Roma c'è ed è quello che vogliamo fare, vediamo cosa dirà il campo, noi lavoriamo per restare attaccati a quel carro lì. Abbiamo rispetto del Milan ma è giusto puntare ai tre punti".