Aver trovato nel girone eliminatorio di Champions League due squadre come Chelsea ed Atletico Madrid obbliga la Roma di Eusebio Di Francesco a fare di necessità virtù e, soprattutto, di fissare i primi obiettivi se si vuole provare ad impensierire le prime due piazze che, verosimilmente, verranno occupate da inglesi e spagnoli in ottica qualificazione agli ottavi. Sebbene le gerarchie del raggruppamento siano ancora tutte da scoprire, i giallorossi devono necessariamente partire da un presupposto fondamentale: ottenere sei punti contro il Qarabag. La formazione azera è tutt'altro che di primissimo valore, ma sottovalutare l'impegno potrebbe risultare fatale ai fini della gara e, ad ampio raggio, per la qualificazione agli ottavi. 

“Questa gara è delicata e non voglio che venga sottovalutata, vi assicuro che non sarà facile, voglio giocatori pronti. Turnover? Ovviamente ci sono giocatori con uno spessore diverso o che hanno più esperienza. Io alleno tutti allo stesso modo, con tante partite ravvicinante c’è necessità di far giocare tutti”. Sfida al Qarabag che crea l'occasione per chiedere al nuovo tecnico della Roma se, dopo le vittorie in scioltezza contro Verona, Benevento ed Udinese, il campionato italiano resti allenante per le squadre migliori: “Non condivido il fatto che sia poco allenante. Anche in altri campionati c’è il divario, sia in Spagna che in Inghliterra, sono sempre le solite squadre che dominano a parte qualche caso sporadico come il Leicester. Noi dobbiamo alzare il livello ma non credo sia questo il motivo per il quale abbiamo difficoltà in Champions".

A tal proposito, tornando alla sfida contro i friulani di sabato pomeriggio all'Olimpico, il tecnico si sofferma sulla prestazione di El Shaarawy: “Non mi aspettavo da subito questo suo percorso di crescita. Nell’ultimo periodo l’ho visto molto bene, il suo ruolo è come quello di Perotti, Ünder o Defrel: è molto dispendioso, ci sarà possibilità di giocare per tutti e Stephan interpreta bene quel ruolo. Può farlo anche Florenzi”. Legandosi alla citazione sul suo ex attaccante ai tempi del Sassuolo, il tecnico pescarese ha inoltre spiegato il modo in cui intende utilizzarlo: “Può rigiocare esterno, ho fatto delle scelte in base alle gare affrontate. Devo valutare diversi giocatori vedendoli in allenamento. Valuto anche in base alle sensazioni. Potrebbe tranquillamente rigiocare esterno a destra”.

In vista della sfida di domani, inoltre, Di Francesco ha parlato dell'eventuale presenza di Kolarov e Dzeko, confermandola appieno: "Io dico che tutte le partite sono insidiose. Qui il nostro livello tecnico è superiore ma bisogna mettere in campo determinati giocatori, cattivi, e con determinate caratteristiche. Per quello entrambi i giocatori nominati saranno titolari”. Infine, una battuta anche per quel che riguarda gli avversari di domani, con Gandini che ha ammesso espressamente di guardare anche a Madatov con molta attenzione: "Sono curioso di vederlo, ha un gran piede e un gran tiro dalla distanza. Ha fatto due gol calciando molto bene ma io sono qui principalmente per vincere. Ci sono diversi giocatori interessanti che sanno far male".

In compagnia del tecnico anche Juan Jesus, che ha affrontato squadre azere anche quando militava nell'Inter, questo il suo ricordo: “A San Siro mi ricordo che fu difficile. Abbiamo chiuso la partita solo nel secondo tempo. Spero che quella di domani sarà una partita diversa perché i giocatori ora sono più forti e la squadra è cresciuta. Pericolo di sottovalutarli? Mai, noi guardiamo tutte le partite come gare difficili. Loro vorranno dimostrare che il risultato di Londra è un risultato sbagliato. Noi vogliamo dimostrare il nostro valore”. 

Ed inoltre, riguardo i suoi notevoli miglioramenti dallo scorso anno ad oggi, la chiosa: "Dallo scorso novembre in poi ho iniziato a giocare come al mio solito e sto dimostrando il mio lavoro. Al di là del mister dipende tutto da me, il lavoro paga sempre. Anche a Milano era un ambiente difficile, io ho lavorato sempre con umiltà senza dire una parola fuori posto. Il calcio è così, se vai male due partite ti criticano, i tifosi esprimono ciò che vogliono, io devo dimostrare il mio valore sul campo. Ho intenzione di lavorare senza dare importanza ai fischi".