E' arrivato anche il momento di Radja Nainggolan in casa Roma. Dopo le prime due gare a secco, tre considerando anche quella di Champions League, il centrocampista belga ex Cagliari si è sbloccato in campionato contro il Verona, dando il là al tre a zero confezionato dai giallorossi contro gli scaligeri di Fabio Pecchia sabato sera. Vittoria importante per la squadra giallorossa, che scaccia qualche polemica di troppo dopo la sconfitta interna contro l'Inter ed il pareggio sofferto contro l'Atletico. Ai microfoni de "Il Romanista" il mediano fiammingo ha parlato dello stato di forma della squadra, partendo ovviamente dal gol dell'Olimpico. 

"Quindi non è vietato segnare anche in questo ruolo? Battute a parte, il gol l'ho vissuto come qualcosa di naturale, frutto del lavoro. Mi ha fatto piacere che sia arrivato anche su una bella azione. Io non ho mai avuto dubbi, già nelle partite precedenti ho avuto delle occasioni, ma al di là della soddisfazione personale è stato importante sbloccare il risultato e dare il via a una bella vittoria davanti ai nostri tifosi. Adesso dobbiamo restare concentrati e andare avanti su questa strada”.

Inevitabile non parlare dell'adattamento ai dettami nuovi di Di Francesco con Nainggolan che prova così a spiegare le differenze con il sistema di Spalletti:"L'unica differenza viene dalle caratteristiche diverse dei giocatori. Prendi Defrel, è un attaccante che si sta adattando a giocare esterno sacrificandosi molto anche in fase difensiva, sta cercando la dimensione giusta anche lui. Come Alisson, che l’anno scorso giocava una partita ogni sei e quest'anno gioca sempre. E tutta una questione di ambientamento. Ma siamo tutti sulla stessa barca".

Ed ancora, il mediano ex Cagliari prosegue sull'argomento: "Il mister vuole fare giocare bene questa squadra, noi siamo con lui. Ci è mancato solo il risultato con l’Inter. Se avessimo vinto noi 3-1, e la partita ce ne avesse data la possibilità, nessuno avrebbe sollevato il problema del sistema di gioco. Ma questo è il calcio. A Bergamo abbiamo giocato peggio e vinto e tutti ci hanno elogiato, con l'Inter abbiamo giocato meglio e perso e vengono fuori tutti i dubbi".

Un passaggio anche sugli obiettivi stagionali, con Nainggolan che prova così ad alzare l'asticella: "Io voglio fare meglio dell'anno scorso, questo è chiaro. Se sono rimasto a Roma è perché voglio vincere con questa squadra, questa maglia, questa piazza. Sarà un’emozione che non si può descrivere. Spero che prima o poi possiamo festeggiare qualcosa".

Successivamente, si torna sulle voci estive di un suo trasferimento. Voci confermate dal belga, che tuttavia spiega così perché ha deciso di restare nella capitale: "Avevo molte offerte importanti, ma per me è importante lo stile di vita giusta con le persone che amo, sono felice dove sto e non avevo nessun motivo di cambiare. Non è solo questione di stare bene a Roma, è che qui ricevo tanto affetto, forse qualcosa ho anche dato, certo, non c’è cosa più bella. L'altro giorno prima della partita con l'Atletico, Carrasco mi chiedeva perché fossi rimasto qui. Perché qui ho tutto, gli ho risposto. La società vuole crescere, io voglio vincere. una squadra di grandi tradizioni. Siamo la capitale d'Italia, non può essere che non vinca qualcosa per tanto tempo. Sono sicuro che presto succederà". Non ultima quella che lo voleva all'Inter con l'ex tecnico Luciano Spalletti: "Sicuramente è un grande allenatore, non posso certo negarlo. Con lui mi sono trovato bene, certo, e avendo segnato tanto è naturale che il mio rendimento abbia colpito tutti, ma la mia scelta è fatta. Mi sono affezionato a questa città ormai".

Infine, una battuta anche sulle gerarchie di questa nuova Serie A, con il belga che indica la Juventus come favorita d'obbligo: "Certo, il 3-0 di Barcellona a stato brutto. Ma resta sempre la più forte. E vicino a loro metto anche il Napoli. E qui ci siamo anche noi. Se mi sono ancora antipatici? Io dico quello che penso. Nasce tutto dai tempi di Cagliari, vedevo in campo certi atteggiamenti dei giocatori nei confronti degli arbitri e gli arbitri mi sembravano sempre un po' condizionati. Quando poi è successo che nello scontro diretto ci hanno dato due rigori contro fuori area ho detto che la scoria è sempre la stessa, non cambia mai. E gli juventini mi hanno attaccato. Io ho solo risposto".