Ci aveva già provato la Juventus, con scarsi risultati, a portare in Italia il giocatore serbo del Manchester City Alexander Kolarov che qui da noi ha giocato per tre anni, dal 2007 al 2010, con la Lazio. La maglia biancoceleste non piace molto ai tifosi romanisti, ma Kolarov sarebbe una pedina giusta per la nuova squadra di Eusebio di Francesco. Il terzino ideale per la Roma non era sin da subito il giocatore serbo, bensì Barreca, giovane terzino del Torino molto promettente, uno dei migliori italiani emergenti nel suo ruolo. Per il calciatore della nazionale under-20 il ds giallorosso Monchi ha incassato un secco no dai granata e perciò in questi ultimi giorni ha deciso di virare su Kolarov. 5 milioni di euro al Manchester City più 1.5 milioni di bonus sono le cifre che la Roma dovrà sborsare per portare a Trigoria l'esterno di difesa. Pep Guardiola però blocca la trattativa in attesa di un nome in entrata: i citizens stanno infatti trattando con il Monaco per il francese Benjamin Mendy.
Una trattativa anch'essa particolarmente sudata, la squadra francese dopo aver rifiutato le numerose offerte del City per il giovane giocatore sembra finalmente cedere alle avances degli inglesi che in questo modo farebbero partire Kolarov direzione Roma. La cifra per assicurarsi il terzino del Monaco si aggira tra i 45 e i 50 milioni di euro e Pep Guardiola potrebbe avere Mendy anche nella tournèe neli USA.
Con questo passaggio alla Roma il terzino sinistro ex Lazio non verrà visto di buon occhio dai tifosi biancocelesti che, sapendo di questa trattativa che sembra ormai agli sgoccioli, si sono scatenati sul web ricordando al giocatore vecchie parole che pronunciò 7 anni fa, dopo aver lasciato la Lazio: «Tornerebbe anche se chiamasse la Roma? - No, questo no. E se lo dico è perché lo penso».
Aldilà della fede calcistica, Kolarov è indubbiamente un ottimo giocatore che farebbe comodo alla Roma. Dotato di esperienza europea, gioca da terzino sinistro ma può essere utilizzato come difensore centrale o esterno di centrocampo, e la sua abilità sui calci piazzati inoltre lo rende più che mai prolifico, cosa non usuale per un difensore.