Nella sfida che potrebbe decidere una stagione, non sono previsti troppi cambi per la Roma, con Spalletti pronto a giocarsi tutta una stagione contro un Genoa già salvo ma comunque non da sottovalutare. Nella mattinata di oggi, i giallorossi hanno lavorato in palestra, concentrandosi soprattutto sul lavoro muscolare. Dopo i soliti allenamenti, il gruppo ha continuato ad allenarsi in palestra, tranne i portieri che sono rimasti sul rettangolo di gioco.

Secondo le ultime news provenienti da Trigoria, Spalletti dovrebbe scendere in campo adottando il 4-2-3-1, con Szczesny in porta e protetto dall'accoppiata Fazio-Manolas. Sulle fasce, Rudiger ed Emerson Palmieri, incaricati di sovrapporsi agli esterni Salah ed El Shaarawy, in ballottaggio comunque con Perotti. In avanti, salvo clamorose sorprese, dovrebbe giocare Edin Dzeko, anche se non è da escludere la presenza di Francesco Totti. Tornerà Nainggolan sulla trequarti, sorvegliato dai mediani De Rossi e Paredes. 

Nonostante un secondo posto ancora da conquistare, in casa Roma tiene banco la questione Totti, prossimo all'ultima gara con la casacca giallorossa, che di fatto metterà il punto ad una fase storica del nostro calcio. Intervistato per dire la sua, Carlo Mazzone non nasconde la rabbia per il trattamento riservato al Capitano: "Conosco benissimo il ragazzo e la sua famiglia e in mente non ho altro se non come è stato maltrattato in questi ultimi mesi. Sono rimasto scioccato, amareggiato. - ha detto in esclusiva al sito di Di Marzio - Dispiaciuto, sì, perché cosa bisogna fare nella vita calcistica più di quanto fatto da Totti? Per voi questo è un trattamento degno? Lui ci ha fatto divertire, ci ha fatto vincere e questo è il ringraziamento?"

Aprendo il cassetto dei ricordi, Mazzone parla del rapporto con il Pupone: "Col tempo ho capito sempre più quanto Francesco sia una persona ammirevole: merita che tutti i suoi sogni possano realizzarsi. “Francesco è la rappresentazione perfetta del piacere di giocare a calcio. Ha sempre dimostrato un rispetto infinito nei confronti di chiunque, da me ai compagni fino alla società. Quando lo vidi per la prima volta non sapevo nemmeno chi era ma feci in fretta a notarlo. ‘Ma chi è?’, chiesi al mio staff. ‘Mister, un certo Totti’. ‘Mannaggia! Questo ci fa prima prima divertire e poi vincere’, esclamai. E vi dirò di più: non lo dimenticherò mai così come non dimenticherò mai tutte le immense soddisfazioni che abbiamo condiviso". 

Ultimo passaggio, infine, su Spalletti: "Non voglio nemmeno sentirlo nominare: non lo gradisco, mi sta sullo stomaco! Francesco avrebbe meritato rispetto calcistico, serietà ed onestà. Si è dimostrato col tempo anche un professionista unico, esemplare. Un esempio per la sua serietà. Ed è per questo che mi arrabbio così tanto!”.