Il difensore tedesco della Roma, Antonio Rudiger, all'Ultimo Uomo, ha rilasciato un'interessante intervista, in cui l'ex Stoccarda ha trattato vari temi, a cominciare dalle differenze attuali tra la Juventus e la Roma: "Loro hanno vinto sei campionati consecutivi. E' sempre il campo il giudice di tutto, quindi significa che sono i più forti. La differenza sta tutta nel modo in cui giocano: non pressano come degli stupidi, ma usano la testa. Sono allenati molto bene da Allegri, pressano a seconda delle circostanze, ed a volte aspettano. Giocano in maniera molto furba, ma leale, ovviamente. Dietro al loro modo di stare in campo, ci sono anni e anni di duro lavoro ed allenamenti". Alla domanda su cosa manchi all'attuale Roma per battere questa Juventus, Rudiger ha risposto con lucidità: "Prima di tutto è evidente la qualità dei giocatori della Juventus. La seconda cosa è che hanno la mentalità vincente. Ma la cosa più importante è Torino. Roma è diversa, lo sappiamo. Sono passati 16 anni da quando la Roma ha vinto lo scudetto. Quindi le aspettative delle persone sono molto alte, ed a volte ciò si paga.".

Sempre sulla differenza tra giallorossi e bianconeri, ha proseguito: "Lo scorso anno noi siamo partiti molto meglio. Abbiamo vinto tutte le prime gare della stagione, invece loro hanno balbettato, ed invece a fine campionato non siamo stati noi ad esultare. La loro preparazione è mirata, e giungono a fine stagione ancora in palla, sembra che non accusino la ben che minima stanchezza. Non che le altre squadre, compresa la Roma, sbaglino preparazione, sia chiaro, ma è il proprio modo di stare in campo, secondo me, che fa la differenza. In più annoverano nella rosa calciatori di primo livello: Buffon, Barzagli, Bonucci e Chiellini sono campionissimi, e poi giocano da anni insieme, quindi ad esempio la loro fase difensiva è parecchio collaudata".

La stagione di Rudiger è iniziata in ritardo, in quanto il tedesco ha saltato i primi mesi di campionato perchè reduce da un brutto infortunio al ginocchio, che gli ha fatto saltare oltre quattro mesi di attività agonistica. Questo il suo pensiero a riguardo: "Spesso la gente dimentica che sono tornato dopo un brutto infortunio. Ho sofferto tanto, questo è quasi scontato affermarlo, poi sono tornato in campo e subito ho giocato titolare, quindi qualche piccolo passaggio a vuoto mi doveva essere concesso, ed invece su di me è piovuta anche qualche piccante critica. Ho giocato comunque 35 partite, dando un buon apporto alla Roma. Globalmente, credo di essere migliorato rispetto alle annate vissute in Germania. Sono maturato. Ora sono più in fiducia, palla al piede mi esprimo meglio, di certo l'esser stato allenato da un signor allenatore come Luciano Spalletti mi ha migliorato, ed anche tanto. Mi ha insegnato un'infinità di cose, di movimenti, con e senza palla, devo ritenermi fortunato ad aver lavorato con lui".