La Roma sembra aver scelto il successore di Luciano Spalletti. Si tratta di Eusebio Di Francesco, con il tecnico del Sassuolo che annuncerà sabato al presidente Squinzi la volontà di lasciare. I giallorossi verseranno la clausola di 3 milioni per liberarlo, e si ripartirà da un tecnico italiano che conosce l’ambiente. L’accordo verrà raggiunto nei prossimi giorni. Spalletti, dunque, si avvicina sempre di più alla panchina dell'Inter.

Di Francesco e la Roma, dunque, sono pronti a riabbracciarsi. L'ex centrocampista ha avuto modo di vestire questa maglia per ben 5 stagioni, dal 1997 al 2001 collezionando 101 presenze e 14 goal. Ha fatto parte anche della rosa vincitrice dell'ultimo Scudetto, e nel luglio 2005 è diventato team manager del club. Insomma, una scelta giusta, condivisa e meritata visto l'ottimo lavoro che ha svolto nel corso di questi anni.

Non è ancora arrivato nessun comunicato ufficiale, ma quasi sicuramente sarà lui il nuovo allenatore. All'orizzonte, però, restano vive le piste che portano a Paulo Sousa e Unai Emery, con quest'ultimo che ritroverebbe il grande amico e collega Monchi. Questi due nomi restano in secondo piano e verranno considerati solamente nel caso in cui l'affare Di Francesco dovesse fallire.

Come si evolverà tatticamente la nuova Roma targata Di Francesco? Il credo calcistico rimarrà sempre lo stesso, con calcio divertente e propositivo che verranno esportati nella Capitale. Si potrebbe passare a un 4-3-3, con la valorizzazione di qualche ragazzo proveniente dal settore giovanile, in comune accordo con il ds Monchi che da sempre espone questa teoria. Di Francesco si è sempre etichettato come un discepolo di Zeman, ma il suo calcio è più sistematico soprattutto sotto l'aspetto difensivo. La fase di recupero è curata bene, si riparte in contropiede ma senza dimenticare che, da un momento all’altro, ti possono colpire alle spalle. E’ un calcio d’attacco fatto con le ali, con le sovrapposizioni dei terzini, con gli inserimenti dei centrocampisti. E’ gradevole ed elogiato dagli sportivi, ma che non perde mai il senso dell’equilibrio.