Un Radja Nainggolan che si conferma leader, quello intervistato Roma Radio. Il centrocampista belga, diventato perno imprescindibile dello scacchiere tattico di Spalletti, ha analizzato il momento della sua Roma, ritornando sul trionfo casalingo contro la Juventus:"Era una partita che mi stimolava - ha detto - ma volevo esserci a tutti i costi. e la vittoria del Napoli ci ha obbligato a fare un risultato solo. Abbiamo fatto una bella vittoria a Milano e contro la Juventus abbiamo fatto una partita simile. Una vittoria meritata. Siamo al loro stesso livello? Se la vedi oggi così si, nelle ultime giornate loro hanno perso dei punti perché erano concentrati sulla Coppa Italia, la finale di Champions e il Crotone. Alla fine Roma-Juve è una partita importante e nessuno vuole fare brutte figure. Abbiamo meritato la vittoria. Il resto non ci riguarda".

Dopo l'importante successo casalingo, condito da una marcatura personale che ha zittito le critiche dei tifosi juventini più accesi, è tanto il rammarico di Nainggolan, conscio di una stagione forse poco fortunata per la sua Roma: "Siamo a 4 punti dalla Juve, siamo usciti in Europa League per episodi che potevano essere diversi. In Tim Cup per colpa nostra. Qualche rammarico c'è. Alla fine del percorso siamo quattro punti dietro alla squadra che ha eliminato il Barcellona ed è in finale di Champions".

Obiettivo secondo posto, dunque, per i giallorossi, risultato importante ma tutt'altro che scontato, visto l'eccezionale stato di forma del Napoli: "Ripeto. Sono 4-5 partite che dipende da noi, - ha ricordato il belga in merito alla prossima sfida contro il Chievo  abbiamo dimostrato con il Milan e con la Juve e adesso non si può pensare che contro i clivensi sarà una passeggiata. Il Genoa si deve salvare e farà di tutto per prendere punti qui".  

Passaggio obbligato, infine, sul nuovo ruolo, cucitogli addosso da mister Spalletti proprio in questa stagione: "Sono cose che proviamo. Diciamo che è lo stile di gioco del mister. Mi ha messo in questo ruolo. Ricordiamoci Perrotta all'epoca. Lui mi ha messo più alto anche per pressare. Fare gol è sempre bello e mi diverto, ma alla fine conta la vittoria".