Peggio di così era forse difficile da preventivare. Finisce in delusione e rabbia l'ultimo dei quattro derby della Capitale per la Roma, l'ultimo di Totti in campo e l'ultimo, con buone probabilità, con l'incompleto Spalletti in panchina. Finisce nel peggiore dei modi questo quarto appuntamento col destino. Amaro, sconsolato, ma stavolta non ci sono mezze misure o alibi per giustificare un'apatia senza precedenti. Senza ragioni. Una squadra spenta e poco attenta, quella vista nel caldo dell'Olimpico, contrapposta invece ad una Lazio vogliosa, ancora una volta. Capace di imparare benissimo dalla sonora lezione di dicembre, e industriatasi per portare a casa i restanti tre appuntamenti della stagione. Prima vincendo in Coppa, poi limitando i guai (che peraltro non arrivarono) nel ritorno, poi compiendo un vero e proprio match perfetto in questa occasione. Che rende l'annata laziale mitica, contrapposta quasi perfettamente ai tanti rimpianti della Roma, che dopo scudetto, Coppa Italia e Europa (due volte, per giunta) rischia di veder sfuggire l'obiettivo minimo del secondo posto. Che resta alla portata, ma con la certezza che comunque andrà si resterà sempre sul piano delle delusioni.

LA CRONACA

Sulla partita, lenta dal gol laziale in poi, non sono molti i dettagli da osservare. La concretezza laziale contro la tiepidezza romanista, che non cambia con gli innesti, della ripresa. Una vittoria nel complesso strameritata per gli uomini di Inzaghi, in vantaggio con Keita su distrazione romanista. E' praticamente qui che termina il match, perché, rigorino a parte, è la Lazio a portare i ritmi del gioco, facendo stancare la Roma che per i primi minuti del secondo tempo avrebbe preferito tutto un'altro spartito tattico, modificato repentinamente dal controsorpasso dei cugini, che trovano il là con Basta. E il terzino ha il nome adatto, perché è lì che la Roma dice basta. Non ne ha più, non c'è più questa Roma, in stagione.

LE PAGELLE

Szczesny 6: parte in ritardo sul primo gol, poi si riscatta ma non può nulla sul decisivo affondo di Keita.

Rüdiger 4: era stato tra i meno disastrosi del reparto difensivo ma alla fine perde la testa. Ora rischia per il finale di stagione.

Manolas 4: partecipa al naufragio del reparto difensivo. Nessun filtro tra difesa e centrocampo.

Fazio 3,5: Veramente terribile, non ingrana mai e non aiuta la squadra. Dal 20'st Perotti 5.5: entra già spento e alla distanza peggiora. Non salta mai l'uomo.

Emerson 4: anche lui annullato in ogni situazione di gioco. Per giunta, oggi, non si trova nemmeno in attacco.

De Rossi 5.5: realizza un rigore regalato e poi si spegne anche lui. Dal 28'st Totti 5.5 non ha tempo di incidere. Addio ai monti.

Strootman 3: si segnala solo per una orribile simulazione, che verrà punita dal giudice sportivo, condizionando il finale romanista.

Salah 5.5: è forse il migliore dei suoi, ma anche lui partecipa al disastro collettivo, soprattutto nel secondo tempo.

Nainggolan 3,5: stranamente nullo in tutte le fasi di gioco.

El Shaarawy 3: malissimo nel primo tempo, Spalletti lo cambia però troppo presto e soprattutto con uno peggio di lui. Dal 1'st Bruno Peres 4 terrificante sulle azioni offensive e pessimo nell'episodio del 3-1. Errore gravissimo.

Dzeko 4: mai visto in campo.

Spalletti NP La Roma è succube della Lazio, nonostante proclami e allori. Una squadra spenta, persa, e già con le valigie alla mano.