Il Pescara non ha avuto molta fortuna nella sua seconda esperienza in Serie A, o come minimo non è riuscito a migliorare quanto fatto nel suo primo viaggio nella massima serie qualche stagione. Il destino sembra ora scritto e nemmeno il cambio in panchina da Oddo a Zeman è servito a cambiare le cose. Il boemo, però, al Corriere dello Sport, spiega come il suo ritorno a Pescara debba essere visto sul medio-lungo periodo.
Così Zeman alla vigilia della sfida contro la Roma in campionato, una delle squadre che ha allenato in Serie A: "Sono tornato qui perchè penso che si possa fare ancora qualcosa di importante, anche se erano tutti convinti che la retrocessione fosse decisa, c’è stata la possibilità di invertire la rotta, ma non l’abbiamo sfruttata. Ora pensiamo a costruire una squadra più strutturata. A me piace stare in campo, mi piace non lavorare, ma far lavorare per vedere miglioramenti, se ci si riesce. Non ho mai cambiato l’idea di calcio, avrò cambiato le esercitazioni, ma l’idea di calcio che cerco di mettere in pratica è sempre la stessa."
A proposito di Roma e del campionato, questo il pensiero di Zeman: "E' un match che fa parte del campionato, ci sono sempre tre punti in palio. La formazione giallorossa rimane sempre un’ottima squadra. Certo, le eliminazioni in Coppa Italia e in Europa League non se le aspettava nessuno. Resta in corsa per lo scudetto, anche se la Juve ha dimostrato anche questa settimana che è una grande squadra, ha giocatori importanti. Se la Roma si esprime al massimo può competere anche con la Juventus, ma durante il campionato ha avuto qualche pausa." Chiusura dedicata a Totti, giocatore unico per il boemo: "Totti? Io continuo a dire che Totti ha fatto tanto e sono convinto che se si sente di giocare ed è più bravo dei compagni che ha attorno è giusto che continui. Quando si accorgerà che gli altri sono superiori dovrà smettere. Penso che non sia un giocatore da ultimi cinque minuti, anche se nel finale dello scorso campionato è stato lui a portare la Roma in Champions."