Ancora una volta sarà derby per la Roma di Luciano Spalletti che contro la Lazio deve rimontare due gol dopo la gara d'andata per conquistarsi la finale di Coppa Italia. L'impresa non è facile, ma la rimozione delle barriere in Curva Sud e il ritorno allo stadio della parte più calorosa del tifo giallorosso potrebbero dare una mano ai giallorossi. Almeno così la pensa Mario Rui che dopo un lungo infortunio è tornato a disposizione di Luciano Spalletti.

Il terzino della Roma ha parlato per AS Roma Match Program della sfida in arrivo, iniziando da quanto sia stato lungo l'infortunio che gli ha fatto perdere tutta la prima parte della stagione: "Diciamo che sto molto meglio visto che è passato qualche mese. Quella era la fase del rientro dall’ infortunio, e sicuramente non ero al cento per cento di condizione. Mi mancava il ritmo partita, minuti in campo, fare allenamento ad alta velocità. Sono cose che si ottengono solo dopo aver fatto tanti allenamenti. Penso di aver raggiunto una buona condizione, manca qualche cosina ancora ma è solo questione di tempo. A livello personale mi deve tornare un po’ di fiducia, però mi sento quasi al cento per cento." Servirà il massimo contro la Lazio: "Il derby è una gara a parte, c’è sempre una storia diversa in ogni partita. È stata una brutta sconfitta, sicuramente non meritavamo di perdere con due gol di scarto. Sappiamo che possiamo ribaltare il risultato."

Magari grazie alla spinta del pubblico: "Penso che sia molto importante il pubblico, si è visto già contro il Lione. Anche se eravamo sotto di due reti, con la loro forza, ci hanno dato la forza di continuare a spingere per cercare il risultato. Con il loro appoggio sarà più facile perché abbiamo qualche forza in più." Mario Rui poi parla degli allenatori con cui ha lavorato in Italia: Sarri, Spalletti e Giampaolo: "Sono tre allenatori fortissimi, preparati, tra i migliori del calcio italiano. Tutti e tre sanno bene come far giocare la squadra, si vede bene ogni domenica. Tutti e tre mi hanno dato molto. Ci sono delle differenze fra loro. Ogni allenatore ha qualcosa in più o in meno rispetto agli altri. La qualità che hanno in comune è l’intento di fare giocare un bel calcio alle loro formazioni. Tutti e tre scendono in campo, pensando di poter vincere tutte le partite."