In attesa della rifinitura a porte chiuse di oggi, prima della partenza per Genova, al centro Bortolotti di Zingonia l’Atalanta ha lavorato nella mattinata di ieri, svolgendo esercizi in palestra, seduta di tattica e partitella su campo ridotto per concludere.

Il tecnico Gian Piero Gasperini ha avuto ancora a disposizione il gruppo al completo – tranne il solito Dramè, sempre alle prese con un programma personalizzato. Etrit Berisha ha dato buone risposte, dopo l’infortunio che lo aveva costretto a dare forfait contro il Pescara, ed è l’unico dubbio di formazione per i nerazzurri; anche Gollini è pronto e dà garanzie, come dimostrato con l’Under 21, e le riserve verranno sciolte nell’immediata vigilia del match. Per il resto ovviamente nessuna variazione nell’undici rivelazione di quest’anno: la difesa a tre sarà composta da Toloi, Caldara – pienamente recuperato e dunque titolare – e Masiello. Sulla linea mediana agiranno Conti e Kessiè – anche loro di nuovo a disposizione dopo i problemi pre sosta – con Freuler e Spinazzola, mentre il peso offensivo verrà affidato a Kurtic, che sosterrà il Papu Gomez e Andrea Petagna.

Intanto una delle bandiere dell’Atalanta, Giulio Migliaccio, annuncia il ritiro dal calcio giocato. Intervistato dall’Eco di Bergamo, il centrocampista spiega i motivi della scelta e i suoi progetti futuri: “Sì, mi ritiro. Sto bene, sono integro, sono in serie A ormai da 13 anni. Poter scegliere di farlo è una grande vittoria. Non lo devi far decidere agli altri. È il momento giusto, nell’ultimo anno ci ho pensato tanto. E considero naturale smettere qui: da atalantino ho cominciato in A, da atalantino è normale finire”.

Anche se a gennaio è stato vicino ad alcuni club di Serie B: “Ci ho rinunciato: non sarebbe normale, non cerco rivalse, non penso all’ingaggio. Perdi la tua identità”. E svela: “La mia decisione è dettata anche dal fatto che qui la società mi ha proposto un bel progetto a livello dirigenziale. A settembre mi iscrivo al corso per direttori sportivi, devo imparare e potrò collaborare con un big come Giovanni Sartori”.