La 28esima giornata di Serie A si preannuncia molto interessante, con tanti scontri storici, come Juventus-Milan e Genoa-Sampdoria, e con uno scontro diretto, con in palio un posto in Europa. Una delle due squadre è abituata a giocare per questo obiettivo, mentre l’altra si trova in questa situazione a sorpresa – secondo i pronostici del precampionato. Allo stadio Giuseppe Meazza si incontrano l’Inter – sesta a quota 51 punti – e l’Atalanta – al quinto posto con 52 punti.

Sorpresa ormai la Dea non lo è più vista l’impressionante continuità di risultati e lo sanno bene anche i calciatori stessi, a cominciare dal centravanti della squadra allenata da Gian Piero Gasperini, Andrea Petagna: “Quello contro l’Inter è un big match che sarà decisivo se vinceremo, non se dovessimo perdere o pareggiare. Se abbiamo un punto in più di loro dopo 27 partite, qualcosa significa. Siamo sereni, senza pressioni. L'Europa è diventata un obiettivo in corsa, la possiamo raggiungere. Siamo forti, abbiamo battuto squadre forti: penso alla vittoria di Napoli”.

L’occasione Atalanta è arrivata dopo diverse esperienze negative, lui cresciuto nel settore giovanile del Milan: “Nel 2013 debuttai in campionato a Verona e Allegri mi fece i complimenti davanti a tutti, pensavo di essere importante anche se ovviamente sapevo che non avrei giocato sempre. Quando presero Matri ci rimasi malissimo e mi misi a piangere. Non volevo restare nella Primavera, sono andato alla Samp. Il Milan era il mio sogno e soffrivo perché non giocavo. Per questo ho preferito andare via in prestito".

Le cose evolvono in negativo per Petagna, tanto che il ragazzo ha addirittura pensato al ritiro a 20 anni: “Nel 2015 il Milan non mi porta in ritiro, arrivavo da due anni in cui avevo fatto male: ho pensato di mollare. L’Ascoli è stata l’unica squadra a volermi con forza, mi cercarono il direttore Lovato e il tecnico Petrone, ma non sapevano se avrebbero giocato in Lega Pro, dove il Milan non voleva mandarmi, o in B. Li ripescano, Galliani dà una mano per lo stipendio, gioco. Arriva una bella salvezza".

Durante l’esperienza nelle Marche in Serie B, arriva la chiamata dalla massima serie, con l’Atalanta che lo acquista per un milione nel gennaio 2016, lasciandogli concludere l’annata in bianconero: “Mi sono sentito importante anche se ero ad Ascoli. La famiglia Percassi mi fece diventare parte del progetto Atalanta, mi ha dato forza. Ho ritrovato questa società dopo i provini a Zingonia a 10-11 anni”.

Petagna con l'amico Gomez, www.itasportpress.it

Nella pur giovane carriera, Petagna ha avuto a che fare con diversi allenatori importanti: “Allegri è stato decisivo facendomi debuttare al Milan dove mi sono allenato con grandi campioni come Ibrahimovic. Mihajlovic l’ho avuto un paio di mesi alla Samp: non giocavo ma mi sono trovato bene perché è determinato e forte. Gasperini per noi giovani è come un papà e ci insegna tantissimo sotto il profilo mentale e tecnico. Ti fa tirare fuori quello che hai ed è bravo a darti fiducia ma devi sempre stare sul pezzo. Se ne accorge subito se molli e si arrabbia. Dice le cose una volta sola”.

Finora ha segnato solo 5 reti in campionato, ma il lavoro che fa per la squadra è notevole ed ha realizzato anche 6 assist: “Finché lotto per la squadra e vinciamo, sono contento, è il mio primo anno di A. Devo migliorare, attaccare di più il primo palo. E, forse, giocare un po’ più per me stesso”.

Prima l’Europa con l’Atalanta, poi forse la Nazionale, insieme ad altri centravanti che stanno facendo benissimo, come Immobile e Belotti: “Con Ventura sono stati due stage belli, ci ha fatto incamerare i suoi concetti. Se dovessimo essere convocati, saremo già pronti. Prima c’è l’Under 21, un obiettivo che mi ero posto ad Ascoli e che ho raggiunto a ottobre. Siamo forti, possiamo fare un grandissimo Europeo a giugno in Polonia".

Impossibile per Petagna non parlare del grande rapporto con gli altri compagni, specialmente con il Papu Gomez: “Siamo diventati amici in campo e diventarlo fuori è stata una conseguenza. Riguardiamo i video insieme per capire come muoverci meglio, mi aiuta tanto. Su Instagram ci divertiamo ed è bello stare in contatto con i tifosi: quando ero bambino ero felice se uno importante mi considerava. Con la gente c’è un bel rapporto, il loro affetto ci aiuta. La società è importante, Gasperini un grande, Zingonia una struttura da big, ci sono giocatori bravi come Caldara, Spinazzola, Kessie. Se Gagliardini va via è pronto Freuler. È così che arrivano i risultati. E c’è anche Cristante: è stato come tornare ragazzini come quando, a 10 anni facevano i provini e poi giocavamo nel Milan. E’ un’amicizia lunga e importante”.

Fonte Tuttosport.