Consueta conferenza di vigilia per mister Spalletti a poche ore dal primo round di Coppa contro la Lazio. I suoi uomini affrontano in semifinale di Coppa Italia i biancocelesti che il toscano teme ma che sa di poter battere. Apertura sul fronte infortuni, con il solito rapido resoconto: "Per Florenzi percorso da rifare, abbastanza lungo anche se incontrandolo vedo il suo sorriso stampato e sono contento. Emerson si è allenato e tutto apposto, vediamo oggi ma comunque è a disposizione. Su di me nessuna novità, vi anticipo io".
La sfida con la Lazio è difficile anche perché in Serie A i biancocelesti non hanno mollato la presa e totalizzato 50 punti: "La Lazio è costruita per arrivare dove sta, l'unico dubbio sembrava sull'allenatore ma Inzaghi ha dimostrato di essere uno che può ambire alle piazze importanti. Abbiamo di fronte un avversario forte".
I tanti match di fila, tutti decisivi, sono più un banco di prova che uno stress. Il monito di Spalletti spinge sul considerare ormai la Roma un top club: "Le partite che abbiamo, tutte di fila, non ci tolgono nulla ma stimolano, perché questo è il nostro livello di calcio, quello in cui siamo e vogliamo stare dentro. Sul piano fisico certo qualcuno dobbiamo cambiarlo, ma sono convinto che la squadra si farà trovare pronta qualsiasi scelta io faccia, perché è evidente a tutti la maturazione che i ragazzi hanno fatto".
A livello teorico è la Roma ad arrivare meglio al match, ma non è un'analisi gradita a Spalletti. "Noi -dice il mister- non sappiamo benissimo come arriviamo alle gare, come ad esempio questa, ma sappiamo che in base al nostro impegno possiamo determinare un modo di uscirne, e noi vogliamo uscirne bene. Loro, invece, giocheranno come spesso fanno, ho visto che spesso giocano nella stessa maniera, e bene, con il giro palla e con giocatori di impatto e forza fisica. Sono molto squadra e lo saranno anche domani", aggiunge Spalletti.
La considerazione sull'importante del match andata/ritorno lascia il tempo che trova, visto che a questi livelli "dare tutto deve essere una costante, quando sei a Roma, quando sei un professionista. Poi il derby vale triplo, quindi devi mettere ancora più cose, visto l'accesso alla finale e anche perché sta a cuore ai nostri tifosi".
In molti hanno posto l'accento sulle differenze tecniche tra le due rose, che però magicamente al derby vengono meno. Ma il punto è un altro, quello semmai è un solo fattore. Dice infatti Spalletti: "Le differenze tecniche non si annullano nel derby, anche se si avvicinano molto le possibilità, ma in realtà dipende da quanto queste differenze sono alte a prescindere dal derby. Tra Roma e Lazio c'è comunque meno differenza che tra Juve e Torino. Il fattore emotivo comunque può intervenire. Noi siamo migliorati moltissimo, non ho sentito nessun proclamo a guerre o armamenti, chiaramente siamo temuti e migliorati su tutti i profili".
Anche domani, nonostante l'abbassamento delle barriere, non ci saranno le curve pienissime. Come ormai abitudine anche negli altri derby: "Sinceramente non guardo ai derby precedenti, dice Spalletti, o alle cose successe in passato, anche fuori campo, ma guardo a quello che viene. Sugli spalti la nostra curva non sarà vuota, perché quella è casa nostra, la casa è sempre piena, anche se dovesse essere idealmente. Ma noi siamo tantissimi e ovunque si respira aria giallorossa, visibile".
L'uomo più in forma del momento è l'imprescindibile Nainggolan, che da solo porta punti e forza alla Roma. La squadra sembra dipendere dal belga. Considerazione che Spalletti smonta puntualmente, osservando invece che "Noi non pensiamo di essere dipendenti da Nainggolan, perché siamo una rosa di grande livello e come ha detto anche lui è la squadra che lo mette nelle condizioni giuste. Poi lui riesce a mettere qualcosa di più, ma è il contesto che lo rende così forte. Noi abbiamo bisogno di talenti così, ma un solo calciatore forte non farà vincere la squadra".
In campo, infine, scenderanno i più pronti, tutti ancora da valutare: "Sulla formazione non voglio anticipare e poi devo rivedere i giocatori, con qualcuno che ha giocato sia giovedì sia domenica, come De Rossi. Devo fare delle valutazioni".