La Roma è cresciuta rispetto al girone d'andata, parola di Federico Fazio, uno di quei giocatori cresciuti singolarmente insieme a tutto il gruppo giallorosso. Spalletti ha cambiato modulo ormai da qualche settimana e l'ex Tottenhma è intoccabile nei tre difensori centrali. Un modo di giocare che permette alla Roma di non perdere pericolosità offensiva e allo stesso tempo solidità difensiva. In una sola parola: equilibrio.
Fazio ha parlato al sito ultimouomo nello specifico dei passi in avanti fatti da tutta la squadra: "Non sono stato solo io a crescere dalla gara d’andata contro la Fiorentina a oggi, ma tutta la squadra, e in molti aspetti: se i giocatori crescono individualmente anche la squadra diventa più unita, acquisiamo più sicurezza e fiducia l’uno nell’altro. Non è solo per Manolas o Rüdiger, ma è soprattutto merito del centrocampo, specie se giocano De Rossi e Strootman. La verità è che siamo tutti in grande forma, e questo permette a ognuno di migliorarsi." Il modello del difensore è un altro argentino che a Roma ha lasciato grandi ricordi: "In quegli anni, al Mondiale del 2002, quando lo seguivo, anche qua a Roma e prima nel Boca, di cui ero tifoso, pensa che in quel periodo neppure giocavo come difensore. Però aveva un modo di essere leader, Samuel… Non era tanto il suo ruolo in campo, che mi attraeva, ma il ruolo nella squadra, da leader. Mi piaceva per la stessa ragione pure Batistuta, per dire."
Si parla un po' anche di tattica, della nuova difesa giallorossa e di cosa si deva fare in fase di possesso e di non possesso: "Mi trovo molto bene con la difesa a tre o anche con quella a quattro che diventa a tre in fase di possesso: il mister sa sempre qual sia il modulo migliore, o più giusto, con cui schierarci anche in base agli avversari. Non ho una posizione preferita: al centro mi trovo bene, ma per esempio contro il Milan o la Lazio ho giocato centrale di sinistra, e anche con l’Inter o il Napoli laterale. Sapere come si imposta il gioco, la tecnica che ci vuole per fare il cinco (centrocampista di manovra ndr), è importante nei compiti di una difesa a tre ma io giocherei ovunque, pur di giocare." Attenzione, infine, ad una possibile convocazione di Ventura: "L’importante è sempre guardare al futuro, per la Nazionale… chissà, pure per quella italiana."