La Roma di Luciano Spalletti ha ricominciato a correre a Trigoria da qualche giorno per preparare la ripresa del campionato. Il calendario propone una sfida insidiosa come quella di Marassi contro il Genoa, su un campo dove già sono cadute diverse squadre importanti del nostro campionato. Su tutte quella Juventus che resta nel mirino dei giallorossi, nonostante il distacco in classifica e la sconfitta nello scontro diretto dello Stadium.
Il gruppo sembra crederci, almeno a sentire Fazio che ha parlato anche di questo a Sky Sport: "Scudetto? Ci crediamo. Mancano tante partite. Abbiamo 38 punti ma vogliamo chiudere il girone a 41. Dobbiamo essere sempre vicino alla Juve. Dobbiamo vincere e credere in noi." Magari migliorando il rendimento in trasferta: "Fatica in trasferta? Domenica con il Genoa sarà una partita simile a quella con l'Atalanta. Dobbiamo cambiare qualcosa domenica, sono una buona squadra ma noi dobbiamo vincere." Dall'Italia all'Europa League, non deve cambiare l'obiettivo per i giallorossi: "Vincere l'Europa League? Sì, possiamo vincere. La vogliamo vincere. E' una bella competizione. Se vinciamo è un posto assicurato in Champions. Prima dobbiamo battere il Villarreal che è una bella squadra."
Anche la Roma, però, secondo Fazio ha qualità e il merito è anche del lavoro portato avanti da Luciano Spalletti fino a questo momento: "E' una persona che lavora su tanti aspetti insieme a tutto lo staff. La cosa più importante è che ha grande voglia di vincere. In ogni allenamento si percepisce questa sua voglia." Fazio ha maturato esperienze anche in Inghilterra e Spagna, elementi che per qualcuno lo rendono un leader dei giallorossi: "La Premier è diversa perché non è molto tattica, il calcio italiano è diverso. Leader? E' importante la fiducia che mi ha trasmesso il mister, ma anche tutti i miei compagni. E' importante perché mi trovo bene con tutti anche grazie a questo." Ultime parole su due argentini che Fazio conosce bene, anche se per motivi diversi: "Perotti? Lo conosco dai tempi del Siviglia, siamo stati sette anni compagni in Spagna. Per me è un amico importante dentro e fuori dal campo. Burdisso? Lo conosco grazie alla Nazionale. Gioca nella mia stessa posizione e mi ha aiutato molto. E' una brava persona, non solo come calciatore."