Anche Mauro Baldissoni, direttore generale della Roma, ha voluto ripercorrere il 2016 del club capitolino attraverso il sito ufficiale. Sull'esonero di Rudi Garcia: "È sempre molto difficile cambiare allenatore perché significa che non si sta facendo bene e che quindi hai un problema da risolvere. E non puoi essere sicuro di riuscire a cambiare le dinamiche che stanno creando il problema in quel momento".
Ancora sull'allenatore francese: "La decisione di cambiare potrebbe sembrare la cosa giusta da fare, ma entri in una situazione di incertezza, perché devi prendere la persona giusta e ti trovi a metà stagione, non avendo molte opzioni perché gli i tecnici che vorresti valutare probabilmente potrebbero essere già con altre squadre. È veramente una decisione critica: non hai molto tempo e devi considerare i pro e i contro. Con l’incertezza di avere un nuovo allenatore gettato nel bel mezzo della stagione senza che lui abbia abbastanza tempo per instaurare un rapporto con i giocatori e insegnare loro la propria visione di calcio, oltre al cambio di dinamiche all’interno dello spogliatoio. Hai necessità di fare la scelta corretta e devi essere fortunato, probabilmente è quello che è successo a noi".
La Roma ha poi deciso di puntare su una vecchia conoscenza, Luciano Spalletti: "A metà stagione non hai tutte le opzioni che vorresti avere. Quasi tutti i migliori allenatori sono già alla guida di altre squadre, quindi abbiamo valutato altre opzioni per la fine della stagione, ma questo avrebbe potuto significare rimanere con Garcia. Questo è stato il motivo per il quale abbiamo dovuto pensarci con attenzione per il resto della stagione, oppure sostituire Garcia con qualcuno che ci avrebbe portato fino a giugno ma senza continuare in futuro. Il rischio di farlo avrebbe mandato un brutto messaggio alla squadra, come se la stagione fosse già finita e noi orientati alla pianificazione del futuro, invece che concentrati sulla stagione corrente lavorando giorno per giorno. A quel punto, la scelta di Spalletti era quasi naturale perché era certamente la migliore opzione disponibile. Lui ha avuto un’esperienza a Roma di grande successo: conosceva alcuni giocatori, il club, l’ambiente e il calcio italiano. Era la persona con le migliori chance di essere efficace sin dal primo giorno e anche per le stagioni future. Questo è il motivo per cui abbiamo scelto Luciano".