La Roma di Luciano Spalletti ha forse fallito a Bergamo un altro di quegli esami che se superato sul campo avrebbe avvicinato la squadra a quell'ultimo salto di qualità invocato da anni tanto dai tifosi, quanto dagli allenatori che si sono susseguiti sulla panchina giallorossa. Così non è stato e allora Spalletti dovrà continuare a lavorare anche su questo aspetto con la squadra.

In un'intervista concessa al sito della UEFA, l'allenatore della Roma ha parlato così di cosa vuole dalla sua squadra a livello di atteggiamento: "Abbiamo la necessità di mandare un messaggio ben chiaro ai nostri tifosi. Per fare questo io penso sia fondamentale avere carattere, quello che si dice sempre: Uomini deboli, destini deboli. Uomini forti, destini forti. Ci vuole gente di carattere, il coraggio di fare le giocate, la furia agonistica, la battaglia sportiva. Io penso che la mia squadre debba sempre lottare forte contro qualsiasi avversario ha davanti. Questo è un po’ il segnale che dobbiamo mandare ogni volta che scendiamo in campo. Poi i risultati è chiaro che possono dire diversamente da quella che è la volontà. I tifosi si dimenticheranno di alcuni risultati, ma non si dimenticheranno mai del comportamento della squadra, che è un’altra cosa, ben visibile, lì sotto gli occhi di tutti. Quello i tifosi della Roma lo sanno valutare, se noi avremo un buon comportamento; perché loro sanno di calcio, hanno visto calciatori forti. Hanno visto squadre giocare bene al calcio."

Hanno anche visto un Edin Dzeko diverso dalla scorsa stagione: "Io penso che la differenza con Edin sia stata quella di farlo sentire più a casa sua: i tifosi della Roma hanno cominciato ultimamente ad apprezzarlo, anche perché lui ha fatto la prima mossa. La prima mossa di Edin è stata quella di dirmi: Mister, io voglio rimanere alla Roma, voglio far vedere quello che è il mio valore. Per me è stata la risposta che volevo sentire, che mi sarei aspettato, perché in quel momento non aveva un grande mercato, non avremmo potuto cambiarlo con un giocatore del suo livello, la prima cosa era riuscire a recuperare questo giocatore." Infine un pensiero sull'importanza di avere recuperato uno come Strootman: "Strootman è un giocatore eccezionale, una persona bellissima sotto tutti gli aspetti. Basta vedere con che voglia e partecipazione emotiva si allena, che mette anche dentro il quotidiano, non solo nelle partite. È uno veramente degli uomini squadra che ti determina quello che è il ritmo, che si fa sempre trovare pronto la domenica: se sei pronto, vinci. Se non sei pronto, non lo sai quello che è il risultato. Con giocatori come Strootman sei sempre pronto, perché lavori nella maniera corretta."