DUE VOLTI- Tutto molto bello, ma in casa Roma manca la piena serenità. I giallorossi trovano un'altra vittoria, dopo i successi contro Inter, Napoli e Palermo. Questa volta i 3 gol che la Roma sembra garantire ad ogni match vengono scaricati nella porta del Sassuolo, vittima preferita dai capitolini quando giocano a Reggio Emilia: mai una vittoria neroverde, e fino a ieri mai incassato un gol.
A spezzare i numeri impietosi ci ha pensato Cannavaro, ma nel secondo tempo la Roma è uscita molto bene dominando gli spazi: un doppio Dzeko e Nainggolan hanno portato i 3 punti nella cascina di Trigoria.
A far mancare la piena serenità, come si accennava, è l'infortunio di Florenzi, uscito in barella a pochi minuti dalla fine del match, e subito cosciente della gravità del suo stop. Dopo una diagnosi iniziale fin troppo ottimista, gli esami a freddo di questa mattina hanno evidenziato una rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro. Verrà eseguita, a Villa Stuart, l'operazione del professor Mariani. Si profilano in 6 mesi i tempi di recupero.
TORNANDO IN CAMPO- Come ha ben detto Spalletti, questo infortunio toglie la felicità di una bella vittoria. La Roma infatti, ha lasciato davvero pochissimi spazi ad un Sassuolo povero di pericolosità, eccezion fatta per alcune occasioni nel primo tempo, quando ancora la Roma doveva prendere le misure per far partire gli attacchi in ripartenza. Già le due traverse nella prima frazione di gioco, colpite da Nainggolan e Dzeko, erano presagio della riscossa romanista, che si è concretizzata ancora una volta attorno all'uomo del momento, 10 gol in 10 gare: Edin Dzeko. Un vero flagello, che prima si ritaglia lo spazio per il pari, poi si procura un netto rigore, che riesce anche a trasformare: il bosniaco è un uomo nuovo, dopo la gara contro il Torino, è un giocatore rinato che ormai è conscio delle sue reali potenzialità. E c'è ancora, visibile, un margine di crescita, per lui e la squadra. A rifinire i conti, un tap in di Nainggolan: la Roma torna in città con altri 3 punti e con 26 reti in 10 gare, tantissimi. Ma la testa, in questi giorni, andrà inevitabilmente, a Florenzi, una brutta perdita per Roma e Nazionale.