La vetta così vicina, l'idea del sorpasso o dell'aggancio. La Roma può pensare in grande dopo le difficoltà di inizio stagione, e domani la trasferta sul campo del Sassuolo rappresenta un test tanto probante quanto complicato. Luciano Spalletti sta recuperando un po' di tranquillità, nonostante ogni giorno riveli nuovi possibili casi, che il tecnico cerca di chiudere alla svelta, come accaduto oggi, quando, nella tradizionale conferenza stampa della vigilia, ha smorzato immediatamente i toni riguardo la discussione ormai spopolata sul web tra lui e un giornalista: "Ho notato un'interpretazione personale di quelli che sono poi i fatti, ma bisogna stare attenti, perchè la libertà di stampa deve essere totale", ha dichiarato il tecnico.
Priorità che presto passa agli affari di campo, con il classico punto della situazione in infermeria: "Vermaelen e Mario Rui hanno bisogno ancora di tempo, Peres e Perotti siamo fiduciosi per Empoli, una settimana ancora per Seck, mentre Rudiger è convocato, non ha i 90 minuti, ma è un leoncino in una gabbia. Juan Jesus ha un risentimento al polpaccio, ma è a disposizione. Strootman è titolare". E, dopo le famose testate al bancone, ha ironizzato: "E io sono a disposizione, anche se mi han consigliato un casco...". I sorrisi più larghi riguardano comunque il reparto arretrato e i progressivi recuperi che lo caratterizzano: "La nostra difesa ha margini di miglioramento, quando tutti rientreranno si creerà una concorrenza e alzerà il livello".
Un livello diverso, ma pur sempre interessante, è invece quello della Serie A al momento, dove regna un equilibrio forse inaspettato e forse parziale: "In questo momento mostra un equilibrio che fa bene, ci saranno molti duelli di alta classifica", ha affermato Spalletti, che poi ha toccato un tasto delicato e importante: "Senza questi punti, il Milan non avrebbe avuto il supporto dello stadio, questo vale anche per noi: i nostri tifosi possono dare una spinta particolare e permettono di viaggiare sulle ali dell'entusiasmo". Se il Milan risponde 'presente' all'appello delle big nelle zone alte della classifica, non lo fa l'Inter: "Entrambe destano attenzione, il lavoro di Montella è eccezionale, non conosco le difficoltà dell'Inter ma da amante del calcio dico che mi aspetto di più, De Boer poi mi sembra una persona seria e applicata".
L'avversario di domani si chiama però Sassuolo: "Una società forte, ben allenata, che mira a giocatori da far crescere. Hanno attaccanti veloci, anche se mancheranno giocatori forti sono tanti e bravi, Di Francesco ha fatto vedere che si fida di tutti e qualsiasi formazione sarà temibile", ha riferito l'allenatore della Roma a riguardo. Sarà anche l'occasione per ritrovare un amico, quel Di Francesco che fu team manager 2005/06 nella Roma allenata da Spalletti: "Era già allenatore - ha ricordato il mister - quando gli davo la formazione per le fotocopie ogni tanto criticava... Era uno di campo, parlava come se fosse dello staff, stava già studiando da allenatore. Sa interpretare il ruolo, mettendo a posto il passaggio da ex calciatore ad allenatore".
Il legame tra Roma e Sassuolo si forma anche sul mercato, sono tanti i ragazzi prodotti del vivaio giallorosso in terra Emiliana per farsi le ossa o per consacrarsi: "La cessione di alcuni giovani, mandandoli a giocare, prepara un buon lavoro per il prossimo anno, perchè questi tornano avendo un valore importante, cosa che facendo la riserva alla Roma potrebbe non accadere", spiega Spalletti prima di spostarsi sui bollenti casi Iturbe e Gerson: "A dicembre faremo le valutazioni su quelli che hanno giocato poco".
Infine, la classica questione futuro, ancora in bilico e da definire, ma senza allarmismi: "La penna del mio contratto ce l'hanno i calciatori: se non fanno bene, è perchè li ho allenati male. Noi abbiamo la necessità di vincere, e non è solo una questione puramente di risultati, ma anche di messaggi".