Romero, Fazio, Banega, Piatti, Maxi Moralez, Zarate, Aguero, Di Maria: non è una semplice lista di alcuni forti giocatori argentini, ma una parte della rosa del mondiale under-20 in Canada del 2007 vinto dall'Albiceleste. In quella rosa era presente anche Alejandro "Papu" Gomez, fantasista dell'Atalanta, che ha parlato alla Gazzetta dello sport alla vigilia della sfida con l'Inter. Per il papu c'è ancora l'azzurro nella testa ma non è quello dell'albiceleste, bensì della nazionale guidata da Giampiero Ventura: "Da maggio ho la cittadinanza italiana e ho dato la disponibilità al c.t. Ventura: mi ha detto che se farò bene mi terrà presente".
I pensieri sono però tutti rivolti alla sfida con la squadra di De Boer, che arriva dalla vittoria sul Southampton, e l'incontro con il nucleo degli argentini: "Li conosco tutti. Banega è appena arrivato e scoprirà quel mix particolare che c’è a Bergamo tra città, stadio e pubblico. Lui in difficoltà? Non è facile adattarsi alla A, troppo diversa dalla Liga, serve tempo. Con Carrizo ho giocato a Catania e ho un bel rapporto di amicizia". Non manca poi l'accenno polemico ad Icardi e alla sua autobiografia che tanto rumore ha fatto: "Ognuno può agire come vuole ma con il libro ha peccato di inesperienza, è il capitano e deve dare l’esempio". Per Gomez l'Inter è anche sinonimo di occasione perduta: "Una grande occasione mancata. Maggio 2013: ultima di campionato, c’è Inter-Udinese. Dopo pochi giorni avrei dovuto firmare per l’Inter: era tutto fatto e Stramaccioni aveva dato l’ok. E invece... L’Udinese vince 5-2 a San Siro, cinque giorni dopo l’Inter esonera Stramaccioni e chiama Mazzarri. Il suo 3-5-2 non è adatto a me e salta tutto".
Adesso però per il Papu c'è solo l'Atalanta, dove è anche capitano: "Un orgoglio. Quando Raimondi, Carmona e altri veterani non giocano io rappresento la continuità: sono andati via Cigarini, Paletta, De Roon, Diamanti, Borriello, e tocca a me prendere per mano i giovani. I tifosi mi adorano, la fascia è una motivazione in più". Un'ultima parola è dedicata alle aspettative della Dea: "Il tifoso dell’Atalanta sogna l’Europa, ma ci si arriva in maniera graduale. Prima del match col Crotone sentivo parlare di Serie B, ora siamo dei fenomeni, serve più equilibrio. Col Catania dei record facemmo 56 punti ma non bastarono per l’Europa: noi faremo una buona stagione e sarebbe bello finire nella parte sinistra della classifica. L’obiettivo personale? 10 gol".