Dopo la batosta dei preliminari di Champions League, la Roma ha immediato bisogno di rialzare la testa. Luciano Spalletti ha suonato la carica in conferenza stampa alla vigilia della sfida esterna con il Cagliari: una vittoria servirà sia per recuperare fiducia che per continuare la striscia positiva in campionato, aperta col 4-0 sull'Udinese dell'Olimpico di una settimana fa. "A volte è più importante resistere alle sconfitte e avere nuovi obiettivi per altre vittorie", ha spiegato il tecnico. "Bisogna far tesoro dello 0-3 col Porto, abbiamo tanti obiettivi e ci porteremo dietro tutto quello che ci ha insegnato. I miei calciatori sono in movimento, già dal giorno dopo volevano andare avanti, continuando ad impegnarsi, quella partita è anche figlia di episodi. Vogliamo attraversare questo momento e il comportamento dei calciatori professionisti ha evidenziato che è già alle spalle".
L'osservato speciale di questi giorni è stato uno dei protagonisti in negativo della disfatta interna di Champions: "De Rossi sta bene, ha mostrato di essere in buona condizione come ci aspettavamo dal campo, è il primo ad essere dispiaciuto e ad essersi preso delle responsabilità, sa quello che è successo. Quando si è calciatori di questo livello, si prende un carico maggiore, per quello che è e quel che è stato per la Roma. Una delle valutazioni che deve fare un calciatore è quella di dover rimanere in undici, dobbiam pagarne le conseguenze, ma bisogna andare avanti. Può esser dipeso dal fatto che ci tenessimo troppo a quella partita".
Poi, il punto sull'infermeria e sulle possibili scelte: "Torosidis non sarà convocato, così come Totti per un problema alla caviglia sinistra, Juan Jesus è da valutare per una botta, oggi si allena a parte. Abbiamo tante possibilità, sulla difesa a tre ci abbiamo lavorato ma non abbiamo l'imminenza di usarla domani. Abbiamo ruoli doppi, probabilmente domani entrerà Ricci in questo gioco, valuterò nel bene della squadra. Non credo che Dzeko e gli altri che han giocato abbian fatto male". Sarà della partita anche Kevin Strootman, alla sua quarta di fila da titolare: "Non devo contare le partite che gioca - ha spiegato Spalletti - devo valutarlo il giorno dopo in base al suo recupero, non sta dando sintomo di dover riposare". Valutazione giorno per giorno anche per la questione del portiere, con il ballottaggio perenne tra Alisson e Szczesny: "Sono entrambi forti, inizialmente ho fatto giocare Alisson perchè Szczesny aveva bisogno di qualche giorno in più, poi l'ho fatto giocare perchè conosco il suo valore. Ogni giorno so qualcosa di nuovo. Si devono abituare a dover essere scelti di volta in volta".
Le scelte di domani si preannunciano comunque oculate, per affrontare un'ottima squadra come il Cagliari: "Rastelli ha costruito una squadra forte e la sa far giocare in più modi. Hanno calciatori forti e un buon gioco, sarà una partita da vincere sul campo proponendo qualcosa di meglio".
Un aspetto rilevante su cui il tecnico si sofferma particolarmente riguarda la mentalità, tanto chiacchierata dopo la partita di martedì sera: "Va oltre vittorie e sconfitte, non è vincere sempre ma impegnarsi sempre - chiosa l'allenatore giallorosso - Nel mio periodo la Roma ha un modo di stare in gruppo e migliorarsi, quindi sono contento di quel che stan facendo i miei calciatori e sono orgoglioso di quel che han fatto fino ad ora. Abbiamo anche commesso errori, io in primis, si possono commettere". E non manca una frecciatina verso le tante polemiche della stampa e dei tifosi: "C'era bisogno di questa scorpacciata...".
Il tecnico comunque vuole andare avanti, conscio delle sue colpe ma anche della voglia di riscattarsi, sua e di tutta la Roma: "Tornare indietro ad analizzare quel che è stato non mi ha mai dato benefici, bisogna passare allo step successivo, per ritrovare altri stimoli. Quando non ci sono i risultati bisogna prendersi le proprie responsabilità".