Nella notte italiana, amichevole di lusso per la Roma di Luciano Spalletti. A Saint Louis, l'undici giallorosso fronteggia il Liverpool di Klopp. Problemi evidenti al tramonto di luglio. Il mercato non decolla, il tecnico deve coprire le lacune di difesa - acuite dagli infortuni di Rudiger e Mario Rui - e ricostruire una squadra priva della recente luce, Miralem Pjanic. La partenza del bosniaco - direzione Torino - spoglia la mediana giallorossa di qualità e personalità. Il rientro a pieno regime di Strootman attutisce solo in parte il colpo. 

Spalletti chiede - sul fronte mercato - un'accelerazione. Colpi in entrata nel giro di una settimana, per preparare a dovere la stagione a Trigoria. Sabatini lavora, ma con poco in mano difficile condurre trattative di rilievo. Si cerca quindi nei "sobborghi", per scovare giocatori utili a prezzi di saldo. Nel frattempo, anche il campo reclama la sua parte e la Roma non può permettersi capitomboli. Il Liverpool spaventa, perchè ha una rosa di primo piano e dispone di elementi di pregiata fattura. 

Klopp presenta - per la gara di questa sera - il neo-acquisto Wijnaldum e schiera - nel settore offensivo - Coutinho - vecchia conoscenza del calcio italiano - Sturridge e Markovic. Un tridente ad alto contenuto tecnico, rapido negli spazi, difficile da "prendere". Linea a quattro a protezione di Mignolet, chiavi del gioco a Henderson. 

Nella Roma, Alisson in porta, Manolas e Juan Jesus a comporre la cerniera di difesa, con Florenzi e Emerson in corsia. A centrocampo, dopo l'Europeo, si rivede De Rossi, con Nainggolan mezzala. Strootman completa il reparto. Dzeko terminale ultimo, sull'esterno Salah e El Shaarawy. 

A proposito di De Rossi, il calciatore era presente, nella giornata di ieri, in conferenza, al fianco del tecnico Spalletti. Un De Rossi in fiducia, pronto a una stagione da protagonista. Nessun timore reverenziale, la forza della Juve non spaventa, la Roma intende giocarsi ogni partita  “Non si deve essere frettolosi nel catalogare le stagioni già ora. Il calcio mi ha insegnato che la percezione che si ha ad agosto non è sempre reale. L’importante è lavorare ed essere forti ovviamente, perché se sei distante anni luce da chi è davanti non se ne deve parlare. Questo però non è il nostro caso, noi siamo una squadra forte che gioca bene. Si tratta anche di continuità, sono già sei mesi che lavoriamo col mister e quindi ci conosceremo ancora meglio. Poi si vedrà, c’è la prima partita e poi la seconda: iniziamo provando a vincere queste, una per una. Non le vinceremo tutte insieme così come non lo farà la Juve, anche se ha fatto una squadra stellare”.

Sarà difficilissimo, ma il calcio in generale ci ha insegnato che tutto può succedere. Guardate il Leicester, il Portogallo o la stessa Italia che non era quotata per fare bene e invece ha fatto un’ottima figura pur non vincendo. Prepariamoci come stiamo facendo senza pensare ai giocatori del Napoli e della Juve. Ci saranno tante partite in cui sulla carta saremo più forti e dovremo sfruttarlo”.

Foto: AS Roma
Foto: AS Roma