Sembrava fantamercato e invece è divenuto realtà in pochi giorni: Miralem Pjanic passerà alla Juventus a breve. James Pallotta aveva promesso di non vendere nessuno. C'è chi aveva creduto all'americano e chi aveva pensato solo ad una tattica di mercato, ma di sicuro in pochi avevano ipotizzato il passaggio di una delle stelle dei giallorossi ad una diretta concorrente quale la Juventus. Che dire dunque? La Roma forse riuscirà comunque a colmare il gap tecnico con i bianconeri, ma "regalare" uno dei propri pezzi forti alla Juve non è stata sicuramente una delle migliori scelte.
Passiamo al lato tecnico. Senza Pjanic, Giotto come lo chiamano i suoi ormai ex-tifosi, la Roma perde il suo cervello a centrocampo, l'uomo capace di rompere gli equilibri di una partita con una semplice giocata, che sia un dribbling, un passaggio che solo lui vede o la sua specialità, i calci piazzati.
La soluzione alla mancanza di Pjanic potrebbe essere già in casa, ovvero il ritrovato Kevin Strootman, giocatore dalle doti indiscutibili, ma tormentato ormai da due anni da problemi fisici che lo hanno tenuto lungamente lontano dai campi di gioco, sia con la Roma, sia con la nazionale olandese. Nel finale di stagione ha completamente recuperato dai suoi guai fisici e ha subito dimostrato di essere in forma e di non aver perso la rabbia e la classe di un tempo. Troppo poco comunque per valutare una sua possibile candidatura, spalmata durante tutto l'anno e fra tutte le competizioni, al ruolo di sostituto di Miralem Pjanic. Anche perchè proprio nell'ultima stagione, come non mai, il bosniaco è stato fondamentale per gli schemi della Roma. Più forzato il discorso riguardante Paredes e Gerson, entrambi rientrati alla base dopo i prestiti fruttuosi rispettivamente all'Empoli e al Fluminense. I due sono entrambi dei giovani talenti, che devono però ancora dimostrare di saper reggere le pressioni di una piazza come quella di Roma. Paredes sarebbe però il profilo perfetto per sopperire alla partenza di Pjanic: piede educatissimo, capace di svariare in tutti i ruoli del centrocampo centrale, sia come mezzala, sia come regista davanti alla difesa. Per quanto riguarda Gerson, le sue caratteristiche sono differenti; è un mancino naturale che preferisce giocare come trequartista, ma che può essere adattato anche come ala e all'occorenza come falso nove. Senza contare il fatto che questo sarebbe il suo primo anno in Italia, dopo essere cresciuto in Brasile.
Le voci di mercato invece coinvolgono tre giocatori con caratteristiche diverse: Wijnaldum, Witsel e Brozovic. Il primo sembra essere il "preferito" di Luciano Spalletti. Classe '90, dopo una lunga gavetta in Olanda, l'anno scorso è passato al Newcastle, dove, nonostante la retrocessione dei Magpies, ha confermato le sue doti tecniche, giocando anche come esterno di fascia, seppur il suo ruolo preferito sia quello di mezzala o trequartista. Piedi buoni e tanta corsa, è già nel giro della nazionale Orange da cinque anni. Il costo del cartellino si aggira sui 20 milioni. Per quanto riguarda Witsel, rappresenterebbe la scelta più sicura. Da anni ormai gioca nell'Europa che conta con lo Zenit, posto fisso nella nazionale belga, qualità indiscusse e un costo che non supererebbe i 15 milioni di euro. Brozovic è la scelta più lontana, prezzo troppo alto (25 i milioni chiesti dall'Inter per il croato) e prestazioni non sempre continue, per quanto l'ultima stagione fra nerazzurro e nazionale croata abbia dimostrato che il ragazzo ha classe da vendere.